sabato 27 dicembre 2008

nel mio paese

Il belpaese ormai non è più tutta questa bellezza.

E' il paese dove i fondi per la ricerca vengono destinati a coprire il debito di una compagnia aerea fallimentare così che poi privati possano comprarla senza nulla da saldare.
E' il paese dove c'è chi largheggia in benessere e illazioni, tra un reality e un magheggio mentre altri fan la fame ancor prima di dover affrontare cenoni e regali.
E' il paese dove la politica ha l'età media di un nonno standard (unità di misura pari a una settantina d'anni standoci rasi rasi).
E' il paese dove di colpo nessuno parla più dei rifiuti o dei progetti di polizia nelle strade.
E' il paese dove gli ordini professionali hanno la stessa funzione dell'antitrust: nessuna (a parte forse racimolare danari).
E' il paese dove ogni anno le mafie vengono dette più contenute e sistematicamente si scoprono essere piuttosto avallate.
E' il paese dove si muore spesso e volentieri sul lavoro, ammesso di trovarlo, ammesso non sia al nero, ammesso che non riguardi extracomunitari pressati in una casa - silos.

Qui di sotto vi incollo alcune voci in merito.
Entrambe sono versioni con sottotitotolo tratte da NPDV




Il primo qui su è Caparezza assieme a Symark. A questo link trovate la versione estesa di quel pezzo della prima puntata. dieci minuti ben spesi, volendo!!!

Sotto invece un classico, sempre Rap, reinterpretato da Frankie assieme a Piera degli Esposti e la Cortellesi


Drogati ad alta velocità, sciacalli, individualisti, secessionisti, timorosi, presuntuosi...


Venite popoli! Venite nel belpaese! tra le bellezze rinomate troverete il sublime contrasto col color della pece di una civiltà in decadenza!

martedì 23 dicembre 2008

punti di vista

Riaffronto una tematica che penso d'aver già trattato o quantomeno accennato.
Lo spunto stavolta posso linkarvelo



Di seguito il testo
"C’è una ragazza che gioca col mio baricentro
lei mi accompagna nei posti che non vedrei mai
se lei non c’è la tristezza mi avvolge di un velo
e se non c’è io capisco dipendo da lei

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
C’è una sostanza che offende la voglia di vita
e lascio che lei mi prenda, mi porti con sé
che senza ali ne gambe, io poi mi stanco
e visto dal pavimento il mondo non è più lui

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so' dire se sto male
C’è una voce che affonda fra i miei pensieri
ed è qua dentro che danza e non smette mai
e adesso ho un’ala spezzata, scivolo giù
il mio telefono è sveglio ma non suona più

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so’ dire se sto male
lasciami sognare ancora
lasciami dormire ancora...
lasciami dormire ancora...
lasciami dormire ancora..."


C'è un passo in questa canzone che amo profondamente ed è quello in grassetto: e visto dal pavimento il mondo non è più lui.

E' lo stesso concetto espresso anche dai Pixies con "Where is my mind".

Quando le cose non sembrano andare nel modo più desiderabile e non si riesce a leggere il perché degli accadimenti una buona terapia è ricordarsi che le cose non hanno un solo punto d'osservazione da cui essere affrontate. Cambiare prospettiva aiuta, anche se fatto solo in modo generale. Siedi su un muro, con la schiena a terra
e gli occhi chiusi. Aprendoli solo una volta abituati alla posizione il mondo sembrerà un altro! e sedendo su un ciglio ad un passo dal cielo sarà più semplice ricordarsi che anche il momento più avverso, alla lunga, troverà una spiegazione.

Come a dire: " Ogni cosa può essere osservata dal giusto punto di vista".

Credetemi, aiuta.
A volte anche solo a capire l'insignificanza di noi e la presunzione della specie.







Nota: ho tralasciato consciamente la frase "c'è una ragazza che gioca col mio baricentro" suadente descrizione di un incantevole gioco di coppia e di come questo apra poi a mondi e sogni. Mi sembrava giusto lasciare alla fantasia personale la sfumatura più piacevole con cui interpretare una poetica già narrata benissimo dai Negrita stessi.

lunedì 22 dicembre 2008

che rumore fa...

premetto: sono stato iperglicemicamente smielato ^^'

Prendo spunto per esprimere la mia o quasi in merito.

Che rumore fa la felicità??
Nessun rumore... è la gioia del silenzio.

(questa versione ha il finale tagliato; scusate ma è la sola trovata che avesse il testo! ndn.)
Eppure sono tante sfumature armoniche che anziché stridere creano una sinergia, un sottofondo che rimbomba sommesso.
E' un cuore che batte, il fragore innescato dal profumo di una pelle, è un brivido che sale lungo la schiena fino all'odore del calore di lacrime, è il suono della gola che si strozza... multiforme... l'avviamento del primo mezzo motorizzato, l'ovazione dagli spalti, lo sfrigolio del soffritto del ragù della mamma, la chiamata dell'alzata sotto una rete, sopra la sabbia... sussulti che scoppiano in gemiti nel buio della notte...

Che rumore è? E' il rumore del battito che accelera in un sorriso.

Il bello è poterlo trovare in così tante cose. E' un boato che si annida ovunque: è nelle sfumature di un tramonto, è in un passerotto che sfida un temporale, è negli occhi di qualcuno d'importante.

Quello invece che apprezzo del testo dei Negrita è l'aver rilevato come sia necessario tendere l'orecchio, spesse volte, per poter sentire nitidamente quel suono. Non solo, apprezzo molto anche l'aver considerato l'importanza degli amici, del gruppo, della presenza di qualcuno per poter apprezzare appieno la gamma sonora.

Questo è il video ufficiale coi credits
Dal canto mio la felicità ha il rumore dei ricordi più vividi e addentro nell'anima.
Un motorino ed un citofono;
Un padre e "amici miei";
Un abbraccio con tante lacrime;
Fusa graffi e peli ovunque;
due occhi grandi e un sorriso per tutto;
sciabordio di onde, polpi, meduse, fiamme e palloni;
un basso e una chitarra;
parole;
uno sguardo orgoglioso di me;
lame intrecciate e la coccia che suona a campana;
le chiacchiere con la mia più fidata confidente...


Forse il rumore che più si avvicina è un tintinnio metaforico. Come per Paperon De'Paperoni la numero uno suonava, così per noi i ricordi felici: che rumore fa la felicità? Il rumore della nostra più grande ricchezza di Homo Sapiens Sapiens

mercoledì 17 dicembre 2008

nottambulo

Veglia di notte... Non ho mai capito perché, ma per le cose di cervello e di ragionamento io ho sempre avuto una preferenza per le ore buie, notturne.

Mi si sveglia l'attenzione, troppo sopita di giorno a seguire routine o pensieri comuni.
Addormentarsi tardi ha un innegabile svantaggio: svegliarsi alle 6 del mattino è impresa ardua. Per me una rinuncia atavica, o una scelta di campo sensata se preferite.

Ma i vantaggi sono sorprendenti: la notte infatti, come quantità di tempo inutilizzato è vasto. Inoltre il silenzio ed il buio sembrano accogliere i pensieri come una culla d'ovatta e stelle.
Ancora, si può tollerare la compagnia del televisore, distante da programmazioni di edonisti che si accapigliano e da notiziari troppo mirati al più morboso pettegolezzo.
Forse la tollerabilità della scatola è aiutata dalla mia concentrazione diretta altrove che permette un ascolto disattento... sentire le vibrazioni del rumore che riempiono la stanza... non voler forse sentire la solitudine del silenzio.

Fatto sta che a volte ci si sente anche un pochino fortunati. Talvolta si incappa nel film splendido, troppo bello e forte perché possa venir trasmesso ad orari fruibili. Talvolta invece si trovano programmi futili che offrono invece spunti gradevoli. Così si possono trovare persino canzoni spensierate non ancora abusate da masse o altro.


E' in una situazione simile che ho potuto ascoltare "Nel mio (tuo) paese".


Questa canzone così orecchiabile mi ha colpito subito, non solo per l'intermezzo rockeggiante da band giovanile, ma soprattutto per il tono nostalgico e critico.
Ricordi... ha rievocato in me lo spirito con cui mi sembra si guardava al proprio paese: critica, volubile ipercritica adolescenziale connessa solo alla voglia di fuga; contemporaneamente però si respira un legame forte e comunque sentito che fa trapelare l'affetto per gli spazi dove si cresce e protrae l'infanzia.

Potrò sembrare un melenso nostalgico, ma a me talvolta la nostalgia per il mare a novembre o l'odore dell'erba brinata o dell'afa o del salmastro nella prima burrasca estiva mancano. Mancano come le facce del vicinato. Mancano come i visi e i discorsi dei campetti in pozzolana (maledette pallette violacee e taglienti) alla domenica mattina o i vari cinquantenni a spasso nei pomeriggi del fine settimana.
Il mercato, le spiagge deserte, i rifugi, le fughe in motorino.

In fondo, forse, la vita a quell'età è lì. Dentro quella spensieratezza e le follie si costruiscono i ricordi.


Sillogistico finale: e quando si hanno ricordi si possono raccontare storie, e fin che si ha una buona storia da raccontare non si è mai perduti

Certi giorni, quando penso ai possibili figli che avrò, mi fa male pensare a certi ricordi spensierati che probabilmente non potrà forgiarsi.
Povero figlio mio che non conoscerà il "battimuro"...

lunedì 15 dicembre 2008

bonus malus

Ascoltando il tg2 vari pensieri han preso a rincorrersi nella mia testa. Gioia progressista (speranza di) e ira funesta:
- Pare che finalmente anche in Italia arriverà la RU 486 ... pillola del giorno dopo, abortigena. Senza entrare nel dettaglio sull'aborto (tanto penso chi legge sappia già come la penso), piccola speranza di libertà e progresso laico in questo paese baciapile.
- Grazie invece ad una serie di sagaci frustoni (o imbecilli) che dopo essersi ciuccati ben bene si son messi al volante facendo un casino mica da ridere, pare già che si stia parlando di riformare i limiti alcolemici attualmente previsti dalla legge abbassandoli a 0,2 grammi. Così neanche più una misera birra si potrà gustare la sera...
Piuttosto che insegnare davvero a guidare, piuttosto che responsabilizzare, piuttosto che impedire che incapaci del volante possano pestare l'acceleratore di macchine sempre più potenti ed elettronicamente assistite, piuttosto che far capire alla gente che il lunedì mattina non è il gran premio... Beh! piuttosto che barlumi d'intelligenza che prevengano si applica una bella limitazione collettiva che seghi gli zebedei a tutti, responsabili compresi.

Posi e Nega...
sigh

martedì 9 dicembre 2008

T A V

preso da questo sito:

il giorno 1 Novembre 2008 intorno alle ore 9.00 si presentava in stazione a Milano Centrale proprio il treno 30 già in turno ed impegnato nell'effettuazione di un probabile servizio ES AV da Roma, Firenze e Bologna, arrivato giusto un paio di binari di distanza dal treno storico a vapore Milano - Torino effettuato con la loco a vapore 685 089.
Dunque passato e futuro s'incontrano nel caotico presente di Milano Centrale...


Ebbene sì, trenitalia ha rinnovato l'ETR 500 con una nuova livrea rossa fiammante!!!!!

Da oggi si potrà viaggiare davvero ad alta velocità.


e poi da qui:
Nuovi Eurostar veloci tra Roma, Venezia, Verona, Genova, Bari e Lamezia Terme con tempi di viaggio di 3 ore e 59 minuti. Per i clienti AV, all’arrivo, auto + autista per 4 ore al prezzo di 35 euro; servizio “mobile ticketing”; opzione riservata per informazioni e acquisto biglietto all’892021, oltre a una pagina dedicata sul sito www.ferroviedellostato.it.



il corriere
invece ci ha offerto immagini del nuovo treno.


Ed io non voglio essere da meno in questo grandioso momento dove tecnologia e amarcord s'incrociano. Anche io voglio celebrare con voi il nuovo viaggiare veloce italiano!!!

Da Novembre infatti, Roma - Milano si fa con la FrecciaRossa!!!!
Chissà che viaggi ed evoluzioni!!!


La sola domanda che mi pongo è:

Ma serve davvero tutta quella plancia come supporto per un telecomando radio???

Di certo rallentamenti e problemi in fase di maneggevolezza in manovra non potranno più esserci. AH! Quanti ricordi...

Stima per la manovra di rilancio incentrata sul nerdismo;
imbarazzo per la crisi GRAVE nell'inventare un nome un minimo più decente e nuovo.

domenica 7 dicembre 2008

fish as chips

Dicesi fish as chips il gagliardo pranzo che una persona qualsiasi può combinarsi una domenica in cui si vuole festeggiare una qualche boiata.

Realizzarlo è semplice:
basta andare al supermercato e comprare due belle manciatone di alicine piccine piccine.
Poi, una volta tornati a casa impiegare due orette a pulirle bene e sfilettarle.
Una volta lavate e scolate dell'acqua in eccesso scaldare una discreta quantità di olio di semi di girasole con un rinforzino (parsimonioso) di olio di oliva in una padellona conica.
Quando è ben caldo adagiare nell'olio a bollore le acciughine via via infarinate.
Infarinandole via via e levandole dall'olio un po' per volta... complici magari due gatte rompiballe e l'apparecchiare... complice anche una manualità non proprio da chef...
Beh! quando andrete a tirare su le prime alici fritte le troverete non solo dorate ma anche leggermente raggrinzite, come foglie secche.
La dimensione ridotta del pesce avrà prodotto un magico effetto: il vostro pesce fritto, sottile sottile e parecchio cotto, sarà ora tanto croccante da essere non solo fragrante ma addirittura scrocchiante ad ogni morso.
Insomma, avrete ottenuto del pesce fritto croccante come patatine fritte.

Se vi piace, cuocete tutto il pesce così.

Potrete sedervi, nel giro di un quarto d'ora, con sulle ginocchia una bigoncia di patatine di pesce.

Anziché fish and chips avrete Fish AS Chips!!!!!!!!!!


Buon appetito!! ^__^

giovedì 4 dicembre 2008

winterful!!!!

Nebbia in faccia e cinque gradi.
Il freddo nei piedi che si rincorrono in passi.

I lampioni della città irraggiano sfumature e aloni che si perdono e diradano nella nebbia. Non è più Italia... è Londra, è Parigi... Non nebbia ma foschia ed i soliti muri sono portati via.

Passeggiare nel tetro della sera invernale in un giorno nebbioso migliora quei luoghi dove vivere in una nuvola lattescente è inusuale. Divertente la pazzia di chi accende i fendinebbia nonostante una visuale che permette di vedere fari lontani in arrivo; romantica la follia dei soliti percorsi e marciapiedi e odori e colori divenuti di colpo un altro luogo. Riscoprire per un istante interesse per una nuova, immutata, città.




Di giorno invece è frenesia ansiogena... Un edificio in uno spazio aperto e normalmente piuttosto popolato può divenire una suggestione piuttosto negativa in un giorno come quello di ieri: Aula vuota, luce bianca sterile e fredda. Oltre le finestre non più i campi ma latte. Come se per mezz'ora il caseggiato fosse stato nell'ovatta anziché nell'atmosfera.
Suggestioni e variabilità.


Ieri a Pisa è giunta la nebbia. Il giorno è trascorso come tutti gli altri, ma per strada era tutto un altro mondo.
Ho vagato in un paese tracimante aureole.
Per una volta.

Almeno un istante nella vita, ogni luogo può apparire gradevole.

martedì 2 dicembre 2008

mescolone

Prima che venga usata da una moltitudine commerciale, voglio proporre questa armonia.
Angelo Ribelle di Giovanni Allevi. Incalzante da duelli epici o volteggi per le distese del cielo come quelle di Icaro.
E' un brano del nuovo lavoro Evolution. Attendo le vostre opinioni. Inizialmente ne sono rimasto incuriosito per l'inizio vagamente di tenebra che riportava alla mente ambientazioni musicali batmaniane.
Bastan pochi sussulti però perché il pezzo si discosti e faccia volare la fantasia sul dorso di un baio lanciato al galoppo lungo verdi piane... la spada che batte ritmica al fianco fintanto che ci sarà da sguainarla...

Immagini.

Come sempre Allevi riesce ad essere molto evocativo con le sue note.



Il resto sono riflessioni e umori.
Il resto è semplicemente una dedica alle speranze, alla bontà d'animo e alla fragilità come controparte di mille difetti.
A chi sa sognare.
Soprattutto a chi ha ben presente il nero della vita e riesce comunque a sognare.