martedì 8 dicembre 2009

nebbia negli occhi

Sale la nebbia, sale nei miei occhi


... é un passo di una delle canzoni del periodo più felice della mia vita. La suonavamo e cantavamo col mio chitarrista. Credo renda come nessun'altra alcune sensazioni e pensieri che condividevamo: le notti al lume di una lampada puntata su una scrivania o verso il pavimento... un angolo nel buio da cui intravedere sogni e fallimenti... una persona accanto senza capire come potesse ricambiare... ed una finestra da cui il mondo oltre il vetro è un quadro sfumato e impreziosito dalla bruma.

Il senso di vuoto, la sensazione di aver tutto condividendolo.





Il futuro era alle porte, un tuffo nell'ignoto dei sogni era la sola prospettiva, il portone che stavamo per spalancare. Amavamo i loro sorrisi assopiti. La pioggia nitida alla luce gialla dei lampioni era un incanto. Era voglia di raccontarsi; eravamo incertezza.

Ma le note... quelle riuscivano a parlare per noi. Di noi.
Buffo come le note di una canzone altrui dica di qualcuno che la interpreta. Il volume dell'amplificatore, il modo di premere una corda, il suono che si cerca, il sorriso che si ha durante... sono uno specchio d'acqua increspato dal vento. Se ci guardi dentro puoi vedere la luna. Se lo ascolti senti la voce di un'anima.

Questo eravamo, e siamo. Saremo.

mercoledì 2 dicembre 2009

dal letame nascono i fior

Faccialibro imperversa. Centinaia di migliaia di persone sono riunite su questa piattaforma multi - interattiva.
Il proliferare di cagate quindi è quasi fuori controllo. Si passa da applicazioni decenti, che strappano un sorriso, a autentiche porcherie che farebbero desiderare solo una doccia la Napalm per chi si azzarda anche solo a immaginare di condividere certe cose. Tuttavia alcune cose risultano un piacevolissimo divertimento, ai limiti della dipendenza da droghe.
Tra questi il "parla con..." sembra essere già un must: Rocco Siffredi, Chuck Norris, Bud Spencer, Perry Cox... personaggi di ogni risma e affetto e importanza; anche persone comuni realmente esistenti.

Tra tutti uno brilla come la stella cometa secondo me ed è quello riguardante Snoopy. Snoopy come portavoce dei Peanuts, a loro volta testimoni della poetica del grande Charles M. Schulz.

Oggi ho cliccato con dita fredde e incerte sui tasti la mia frase, come ormai ogni giorno.

C'è voluto un computer per divulgare e ricordarmi una frase tanto semplice quanto incisiva come questa: Non c'è niente di più imbarazzante che abbaiare all'albero sbagliato.. La considerazione sorta sull'immediato è che applicato transitivamente a, francamente tutto, diviene assioma per la vita.

In quante e quali guise si può trasporre nelle nostra vita l'aver "abbaiato all'albero sbagliato"? Amori sbagliati, scelte sbagliate, accuse sbagliate, amicizie sbagliate... e per quanto possiamo associarvi ricordi comunque entusiastici o almeno piacevoli è indubbio l'imbarazzo che si possa associare a quel momento. Se non altro con noi stessi, giudici ultimi e insindacabili di ogni nostra azione.

Questa non è che una delle tantissime frasi lasciate da Schulz attraverso le sue strisce.

Come già ha fatto notare John Kovalic in una sua storia passata ci sono frasi nei Peanuts capaci di sintetizzare la vita in un momento.

Ho una nuova filosofia: sarò spaventato solo da un giorno per volta

A volte giaccio nel cuore della notte e mi chiedo:"Dove ho sbagliato" e sento una voce che dice:"Ci vorrà più di una notte"

Il guaio è che prima di diventare un "ex - grande"devi prima diventare un "grande"

Amo l'umanità, è la gente che non sopporto

Se sei depresso fa un sacco di differenza il modo in cui stai in piedi.La cosa peggiore che tu possa fare è stare ritto con la testa alta, perché inizieresti a sentirti meglio.

Nel libro della vita le risposte non sono in fondo

Non ho mai letto in maniera tanto semplice e toccante aspetti della realtà della vita come nelle frasi qua su.
Se la poetica di Schulz venisse maggiormente considerata il mondo forse sarebbe un tantino più sensibile.
Non avrei mai pensato potesse accadere, ma devo ringraziare fèissbùk per la divulgazione che sta facendo con quest'opera (almeno in Italia). Anche in un vespasiano multimediale può trovarsi lo stupore.
Memento trasversale.

Il finale è misero per questo post, ne ho coscienza. Ma dopo parole del genere non potrei che rovinare.

martedì 1 dicembre 2009

pensierino

Certi giorni non vorresti far altro che una doccia al buio per poter piangere fin che ne hai bisogno.