domenica 5 settembre 2010

neanche stringendo i denti

Da un po' di giorni è tutto un sommovimento, uno strepitare, un interesse collettivo mass-mediatico riguardo la pena di morte. Non in generale, ma nello specifico di una donna, Sakineh, e del modo, la lapidazione.

Dopo giorni di pensieri che si intrecciano mi è sorto un dubbio: ha davvero senso una simile protesta, un simile sdegno??? E' davvero ingiusto???

Sia chiaro, le due righe soprastanti hanno l'ambizione di esser volutamente polemiche, eppure ho trovato una logica quasi disarmante. Tristezza.






L'Italia si unisce nello sdegno; Totti fa pervenire fiori sotto allo striscione esposto a Roma; il bravo Benny fa un intervento al giorno a riguardo; i tg tutti schiamazzano in ogni modo. Sbagliato? No.
E' cosa ottima. In teoria però queste proteste, questo sdegno, questa partecipazione d'anime dovrebbero tutte essere disgustate non dalla barbarie della lapidazione, bensì dall'orrido assunto a giudice divino dell'uomo che sentenzia la morte di un cospecifico.
Eppure tanto clamore non esiste in alcun tg quando si parla di pena di morte negli U.S.A. e poco meno di nulla giunge quando si va verso il terzo mondo.
Insomma, questo paese si tinge di lutto e rabbia per un costume di un paese e placido acconsente benevolo al medesimo costume in molti altri luoghi della Terra.
Siamo all'arbitrarietà della pena di morte.

Non solo: questo stesso paese ancora oggi ha truppe in appoggio per "guerre preventive", termine ancora oggi a me incomprensibile e immaginariamente associato al "calcio nei coglioni preventivo antistupro", con cui ipoteticamente una donna potrebbe sostituire risposte gelide, silenzi e due_di_picche generici.

A questo punto mi chiedo: può davvero un paese che non rifiuta le guerre e gli appoggi militari e non si adopra per fermare qualsivoglia sentenza di morte nel mondo arrogarsi il diritto di intraprendere una campagna contro una sentenza come quella di questi giorni??

Sono assillato da questo dubbio. Fin che l'uomo contempla un omicidio come soluzione, come può opporsi ad un altro omicidio, seppur svolto con modi differenti?

L'homo sapiens sapiens gioca con la morte dei suoi simili, ha l'assassinio nel genoma a quanto la storia racconta.

No. Non riesco a tollerare l'incoerenza di tutto questo. Mi fa schifo la maschera di tutti quelli che si dicono schifati. Maschere di sterco, vi preoccupate tanto del "come" senza minimamente guardare le vostre mani insanguinate dal "cosa".

A corollario, per assurdo, benvengano i favorevoli! Almeno costoro si mostrano coerenti con il modus vivendi che il mondo gli ha imposto. La morte è morte, non si può plaudere ad una ed inorridire per un'altra.


Fin che la tua mente contempla l'omicidio, anche le tue mani sono tinte di sangue. Non devi necessariamente vergognartene ma esserne cosciente si perdio.

mercoledì 1 settembre 2010

progetto rinascita

Estemporanea riflessione: forse il vero motivo per cui tutti i pazzoidi piani di pulizia del mondo dall'essere umano sono falliti è che si è sempre partiti dal presupposto assiomatico della necessità di superstiti per il ripopolamento.