Sale la nebbia, sale nei miei occhi
... é un passo di una delle canzoni del periodo più felice della mia vita. La suonavamo e cantavamo col mio chitarrista. Credo renda come nessun'altra alcune sensazioni e pensieri che condividevamo: le notti al lume di una lampada puntata su una scrivania o verso il pavimento... un angolo nel buio da cui intravedere sogni e fallimenti... una persona accanto senza capire come potesse ricambiare... ed una finestra da cui il mondo oltre il vetro è un quadro sfumato e impreziosito dalla bruma.
Il senso di vuoto, la sensazione di aver tutto condividendolo.
Il futuro era alle porte, un tuffo nell'ignoto dei sogni era la sola prospettiva, il portone che stavamo per spalancare. Amavamo i loro sorrisi assopiti. La pioggia nitida alla luce gialla dei lampioni era un incanto. Era voglia di raccontarsi; eravamo incertezza.
Ma le note... quelle riuscivano a parlare per noi. Di noi.
Buffo come le note di una canzone altrui dica di qualcuno che la interpreta. Il volume dell'amplificatore, il modo di premere una corda, il suono che si cerca, il sorriso che si ha durante... sono uno specchio d'acqua increspato dal vento. Se ci guardi dentro puoi vedere la luna. Se lo ascolti senti la voce di un'anima.
Questo eravamo, e siamo. Saremo.
martedì 8 dicembre 2009
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1 commento:
Uno dei periodi piu felici della mia vita. O forse non felici, ma sicuramente pieni di emozioni...
Ricordo i sogni e le speranze, le delusioni e i fallimenti.
Sembra passato un secolo eppure se ci giriamo sono solo 10 anni...
Se ci pensi bene, in fondo, solo 5 anni prima ci sedevamo casualmente allo stesso banco e quasi casualmente ci presentavamo.. Ricordo come fosse oggi il rituale della presentazione in classe, quel tuo "buffo" modo di parlare con accenti qua e la romaneschi misti a toscani...
Di acqua sotto ai ponti, da quel giorno, ne è scorsa parecchia, eppure siamo qui ancora e ciò che piu conta la nostra amicizia è sempre piu salda e forte.
Nuove avventure ci aspettano e, se lo vorrai, saremo sempre qui a condividerle. Fisicamente lontani ma con le anime insonni e inquiete vicine come non mai.
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