Neve!
Apro frequentemente la finestra. Sembra una piccola frenesia, un rituale. Dentro sono piccole scintille di felicità. Se l'anima è un luogo buio la felicità è quel susseguirsi di microscopiche fiaccole prodotte dallo sfregamento d'un acciarino: sempre diverse, grandi o piccole protratte o brevissime. Fuori nevica ed io mi sento dentro come un accendino provato a ripetizione. Metto un video, penso all'incanto là fuori, balzo in piedi e noncurante del raffreddore che mi possiede da giorni spalanco tutto. Mi concedo proprio un tempo lussuoso. Inspiro profondamente, sposto le gambe ed arretro il bacino, poggio i gomiti, incrociate le braccia, al davanzale. Sporgo la vista oltre la finestra in cerca di lampioni e strade scure contro cui intravedere la bufera. Spero nella tormenta, ma apprezzo felice anche il semplice fioccare nei refoli deboli del vento del nord.
Come detto è un rituale rasentato. Mi alzo spesso e scalpito mentre sono seduto. Anche adesso.
Il vento è aumentato. Il cielo è grigio, sembra una enorme nuvola pressata forte vicino a noi; incombente. Questo colore cinereo è sfumato di cipria solo dal riflesso dei lampioni nel cielo. Le città sono piccole imitazioni di soli, di notte.
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Le persiane sono rimaste spalancate, la vista non è più limitata. Godo il balletto dei fiocchi oscillare lievi per l'aria. Sospesi. Imprevedibili.
Il profumo poi è particolare, non c'è il bosco, non c'è il limpido come in montagna e non c'è nemmeno l'odore di aria fredda tipico del vento di tramontana... è odore di ghiaccio, di neve. E' la sensazione che proviamo nelle narici quando mangiamo la neve. Freddo ed acqua si mescolano in una sensazione igroscopica.
Il vento invece si dibatte scontroso come un pesce strappato dall'acqua in cui era.
Io non vorrei far altro che uscire, stare a volteggiare a naso all'insù per le strade fino a esser fradicio e sfinito, ebbro. Lasciare che i fiocchi mi coinvolgano nel loro ritmo e cominciare ad oscillare con loro. Lasciare che il vento porti via anche me, lontano dall'ogni giorno, in un incanto. Ecco per me la neve è anche questo, sognare. Ogni fiocco un piccolo sogno, una fantasia, un racconto se volete. Ecco che trovarmi mescolato nei sogni diviene meraviglioso. Non c'è freddo! Buriana? tempesta? bufera? mai conosciute od incontrate! è solo un ballo incantato.
Forse è la musica che suggestiona, forse sono le immagini di Tim Burton evocate dalle note che sono rimaste in me fin da fanciullo. Per me quel ragazzo che con mani taglienti realizzava neve e sculture raccontando la sua dolcezza rimane una figura superba. Qualcosa che mi scalda l'animo con una lacrima. Mi piace immaginare che ogni volta che nevica sia perché qualcuno sta realizzando una statua di ghiaccio per la donna che ama, perché sta raccontando il suo cuore.
Cosa di più bello che un messaggero costituito da innumerevoli piccoli frammenti unici tra loro? è come sangue che stilla dal cuore, è essenza. Un pulviscolo che ci circonda e narra e avvolge... E' un abbraccio.
Il solo modo con cui l'inverno ci sappia abbracciare è la neve che ammanta e danza intorno a noi. Per molti sarà un fastidio, per tutti significherà difficoltà per andare a lavoro o per fare qualsiasi altra cosa. Sarà così per chi non saprà sorridere forte di questo incantevole abbraccio.
mercoledì 1 febbraio 2012
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2 commenti:
Se non avete mai visto "Edward mani di forbice" di Tim Burton correte a rimediare!
Per gli altri, beh, quale migliore occasione per rivederlo?
bravo! kmq dovevi essere da me stamani saresti stato felice a spalare il vialino e poi a scarpinare per arrivar alla macchina. tutto intorno a te del più candido colore e la tramontanina che sferza! :-)
speriamo che non ghiacci tutto però! :-(
elisa
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