giovedì 10 novembre 2011

rituali

Prima ancora di entrare all'università venni definito una persona "fortemente simbolica". Non ne avevo ancora una coscienza o una motivazione forti, era un accenno di consapevolezza che mi permise giusto di non negare nell'imbarazzo di sentirmi un po' scoperto all'improvviso.

Sono passati oltre dieci anni e posso dire con serenità di essere un individuo attaccato ad alcuni rituali in maniera ostinata e quasi morbosa. Orgogliosamente ritualizzato ed orgogliosamente morboso.
Certe piccole ritualità sembrano solo manie, follie. Ho compreso negli anni essere anche quelle e talvolta soprattutto, a delineare una persona. Nel tempo i rituali assumono significato, cominciano a diventare una tradizione: talvolta rievocheranno un racconto particolare, altre volte diverranno il modo stesso per pensare una persona, sentirla vicina.
In un rituale può racchiudersi una personalità, una gestualità, un pensiero. Parteciparvi, anche come spettatore, permetterà di rivivere da soli la compagnia di quella data persona.
Quei gesti strani, che si prendevano anche in giro magari, da cui ci si distaccava, che risultavano persino incomprensibili, assumeranno senso quando non sarà vicino l'interessato.

Che sia un modo di dire, o svolgere qualcosa, il rituale ci caratterizza. L'atto simbolico maniacale è più che una parte di noi, siamo noi stessi in un carattere fortemente distintivo e, perciò, rappresentativo. IL rituale talvolta è forse una delle azioni che meglio potrebbe caratterizzarci. Dovremmo andarne fieri, perché i nostri rituali saranno la nostra memoria storica nelle persone che più tengono a noi e a cui noi più teniamo.


Vado a rifare il letto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello questo tuo rituale ^^