domenica 12 luglio 2009

così tanto per fare (op. cit.)

Il titolo non c'entra niente. Voleva solo essere una citazione a un fior di disegnatore web noto con lo pseudonimo di eriadan. Trovate qui la sua bravura.

Stavolta scrivo solo per parlare di un video musicale che mi ha affascinato dall'età della comprensione (tardiva, molto, in me).
Il video in questione è quello di Close to me dei The Cure.

La musica da loro scritta è estremamente orecchiabile. Infonde un sottofondo di sorriso, anche. Quello però che da sempre ho trovato strepitoso è il pettine. Per carità, in registrazione è probabilmente uno xilofono o un sintetizzatore adeguato. Ma in me suscita un concetto incredibile: la musica è ovunque; tutto può divenire uno strumento.

E se in un libro di Baricco è scritto di un individuo che scopre in un temporale la più sublime delle sinfonia mai scritte, i The Cure ricordano che le infinite note che si possono trovare nelle sfumature di toni e semitoni possono nascere anche da strumenti banali.

Ricordo la prima volta che vidi il video: corsi in bagno frugando forsennatamente tra cassetti e ripiani per fare in tempo,prima che la canzone finisse.
Riuscii ad arrivare con anticipo sufficiente a trovare sul pettine che tenevo tra le mani suoni affini.
Che gioia!!!
Avevo uno strumento tanto grandioso così vicino e non lo sapevo!!!

Penso sia da allora che è radicata in me la convinzione che la musica sia anzitutto un veicolo comunicativo nato da un'empatia. Energia ritrasmessa. La tecnica è solo una proprietà espressiva. Proprio perché empatica la musica diviene esprimibile persino con oggetti di fortuna. O anche un sonaglio appeso a un marsupio troppo grande per essere definito tale.

Il senso e la morale di questo post non so trovarli, così come la chiusa.
Forse stavolta sta a voi farlo, magari riavvolgendo il video su youtube, mettendolo in pausa e procurandovi un pettine.

La musica è tutto.

Chissà perché ricordarmi una cosa simile nel mondo attuale suona come una bella notizia...

Nessun commento: