Rientrato da una serata davvero piacevole. Una serata di quelle in cui il tempo sembra fermo ad anni addietro e contemporaneamente volato; classica situazione in cui amici che non si vedono da tempo ritrovano gli stessi ritmi e incastri di un tempo raccontandosi però nell'oggi.
Dicevo, appena rientrato guardo un backup che non avanza attraverso ore di bollitura di processore e disco rigido ed accendo quindi la tv. Voglia di compagnia... compagnia almeno sonora.
Scivolo tra i canali e capito al volo su "mistero" condotto da Ruggeri.
Una frase mi ha fatto imbestialire e suonava più o meno così: "E' possibile che i Maya abbiano potuto predire il momento in cui finirà la vita sul nostro pianeta?".
Rabbia ed ira a profusione. Come diamine gli viene in mente di parlare di fine della vita?
Signori, voglio chiarire definitivamente il mio pensiero in proposito. Bene... sappiate che la vita non finirà. Almeno, non sarà la Vita a finire. Sarà bensì la vita come la intendiamo egoisticamente noi. Finirà l'umanità.
(Speriamo)
La Vita invece non può finire. Essa è fluire di energia in continua mutazione. E' trasformazione. E' divenire e perciò immortale.
L'allarmismo mediatico fantascientifico non mi trova affatto d'accordo. E' da esseri insignificanti ed è scorretto per giunta instillare nelle menti che con la scomparsa del genere umano ( o di sua buona parte) finirà il mondo.
Sarà anzi e con ogni probabilità una rinascita, un riavvicinamento ad un equilibrio in cui l'homo sapiens sapiens non ha altro ruolo che lo sterminatore per parassitismo.
Il ruolo che la nostra evoluzione ha costruito esula da una rispettosa simbiosi.
Noi finiremo. La vita continuerà e diverrà qualcosa d'altro e comunque bellissimo poiché vitale ed equilibrato.
Odio questo antropocentrismo mediatico e mi auguro che Pacal fosse corretto, così da non dovermi più confrontare con queste pochezze.
Viva la Vita!!!!
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