sabato 30 dicembre 2006

All'alba

http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/12_Dicembre/30/saddam12.jpg

Stamane all'alba iraqena è stata eseguita la condanna a morte per impiccagione del dittatore Saddam.

Viene da interrogarsi sulla pena di morte.
E' giusto applicare una legge del taglione, celandosi dietro al diritto fino ad elevarsi ad arbitro dell'altrui vita??
Quali sono i limiti da tollerare o comprendere? Possono esserci?
In fondo uccidendo un assassino si diventa assassini a propria volta...
Ma per chi ha commesso efferatezze tingendo il silenzio dei discordi col sangue si potrebbe fare eccezione..?
Nella storia delle dittature è sempre andata così, e di certo è troppo difficile giudicare e criticare un intero popolo giustamente bramoso di vendetta dopo quello che ha passato.
In un mondo ormai depauperato di lealtà ed idealismo, dove il buon senso del giusto e della correttezza sono sottomessi al dio tintinnante, è forse giusto che la legge della giungla prosperi; magari servirebbe tornare proprio a quella.
Ma per favore non chiamatela giustizia.

ps: mese nero per i dittatori...
psII: pensare che volevo parlar d'amore eterno...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Nicola, il problema è che questa esecuzione non è stata quella di un popolo sollevato contro un odioso dittatore, bensì quella di un governo eterodiretto, guardacaso dipendente dal peggior nemico del dittatore stesso, che precedentemente però erano pappa e ciccia questi due. Poi Saddam si è messo in proprio e qualcuno si è offeso.
Il problema è che è stata non solo una vendetta, ma una vendetta dimostratica ed economica, oltre che un grande grandissimo errore di geopolitica. Si è trasformato un capo di stato laico e tiranno nel martire dell'antiamericansmo e dell'etnia sunnita Iraqena. Due cose che prima non era e che sarebbe stato meglio non fosse divenuto.

ni ha detto...

beh... in questo concordo e quoto in pieno.

Sull'utilizzazione di pretesti per scannar gente ultimamente si è visto di tutto.
Di quel che laggiù gli americani stanno facendo è lampante il paravento!
Ho preferito non entrare nel merito e parlare più di genrici che specifici.