venerdì 28 novembre 2008

No Title

Sintetizzatore e basso.

Loop alquanto breve a girare perpetuo. Il crash della batteria partirà solo assieme alla voce.
L'orologio indica che dovrebbe esserci il sole quasi a picco sui tetti. Invece la sola luce picco è quello della lampada. La finestra è un monitor alternativo a fianco del computer. Alzando gli occhi vedo oltre il vetro e le lamine delle persiane sollevate e inclinate; guardo. Tetti di un rosso dall'intensità sbiadita. Il cielo è una distesa grigia con note ora lilla ora azzurrino. Sempre tutto sbiadito. Rami nudi a mostrare la loro magrezza in nitide trame uniscono tetti al cielo come antenne di falena. Dita d'albero intrecciate controprova del freddo che fa sembrare ogni tasto sfiorato un'impresa. Ogni parola digitata senza errore o pausa è un successo.

E' l'ora di pranzo e sembra il crepuscolo. La musica della pioggia s'interseca perfettamente con il ritmo scandito del basso rap.
Forse è il sottofondo ideale per scrivere. Forse anche solo per fermarsi un attimo a riflettere.

I giorni di passaggio dall'autunno all'inverno recano sempre grande poesia, innumerevoli spunti. I muri delle case improvvisamente di toni pastello; le foglie cadute un tappetto d'incomparabile bellezza.
Il respiro si condensa davanti agli occhi, visibile prova della vita, del calore che serbiamo in noi. Siamo residui d'estate. Con un sole elettrico sulle dita abbiamo il dono di poterci scaldare a noi stessi: ricordi, lacrime, risate...

Affrontare l'inverno e ridere con lui è questione di imparare che la pioggia non porta via il sole ma semplicemente lo nasconde un po', e che il freddo lo possiamo percepire solo perché dentro di noi c'è calore.



Buon inverno a tutti!!


Soprattutto a chi ha il tepore per apprezzarlo!

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