martedì 23 dicembre 2008

punti di vista

Riaffronto una tematica che penso d'aver già trattato o quantomeno accennato.
Lo spunto stavolta posso linkarvelo



Di seguito il testo
"C’è una ragazza che gioca col mio baricentro
lei mi accompagna nei posti che non vedrei mai
se lei non c’è la tristezza mi avvolge di un velo
e se non c’è io capisco dipendo da lei

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
C’è una sostanza che offende la voglia di vita
e lascio che lei mi prenda, mi porti con sé
che senza ali ne gambe, io poi mi stanco
e visto dal pavimento il mondo non è più lui

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so' dire se sto male
C’è una voce che affonda fra i miei pensieri
ed è qua dentro che danza e non smette mai
e adesso ho un’ala spezzata, scivolo giù
il mio telefono è sveglio ma non suona più

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so’ dire se sto male
lasciami sognare ancora
lasciami dormire ancora...
lasciami dormire ancora...
lasciami dormire ancora..."


C'è un passo in questa canzone che amo profondamente ed è quello in grassetto: e visto dal pavimento il mondo non è più lui.

E' lo stesso concetto espresso anche dai Pixies con "Where is my mind".

Quando le cose non sembrano andare nel modo più desiderabile e non si riesce a leggere il perché degli accadimenti una buona terapia è ricordarsi che le cose non hanno un solo punto d'osservazione da cui essere affrontate. Cambiare prospettiva aiuta, anche se fatto solo in modo generale. Siedi su un muro, con la schiena a terra
e gli occhi chiusi. Aprendoli solo una volta abituati alla posizione il mondo sembrerà un altro! e sedendo su un ciglio ad un passo dal cielo sarà più semplice ricordarsi che anche il momento più avverso, alla lunga, troverà una spiegazione.

Come a dire: " Ogni cosa può essere osservata dal giusto punto di vista".

Credetemi, aiuta.
A volte anche solo a capire l'insignificanza di noi e la presunzione della specie.







Nota: ho tralasciato consciamente la frase "c'è una ragazza che gioca col mio baricentro" suadente descrizione di un incantevole gioco di coppia e di come questo apra poi a mondi e sogni. Mi sembrava giusto lasciare alla fantasia personale la sfumatura più piacevole con cui interpretare una poetica già narrata benissimo dai Negrita stessi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lo facevo anche io, sdraiarsi su un muretto, con il cielo stellato è fantastico.
E concordo anche con il resto, io lo chiamo "guardarsi vivere", e in genere viene fuori uno sguardo autoironico, aiuta a ricordarsi che c'è sempre anche altro nella vita, quando qualcosa ci prende completamente e non vediamo altro, aiuta a pensare quanto ci riderò su fra 10 anni, aiuta a far spuntare un sorriso e pensare "quanto sono scema", che fa sempre bene!