sabato 26 settembre 2009

ab qualcosa

Breve intermezzo di culinari spicciola.
Meglio, sintetico (spero) soliloquio su come certi esperimenti di gusto, certi acquisti, non andrebbero mai fatti.

19:00 di un sabao come tanti. Spesa in orario incauto, come spesso. E' questione di abitudini saper affrontare gesti isterici di acquirenti incalliti e frettolosi capaci di carrellate di violenza tale da far sembrare innocui scherzi le sportellate nelle serie competitive automobilistiche. L'ora di punta al supermercato è come l'ora di punta sul GRA o la tangenziale di Milano: non basterebbero una confezione di Valium e uno scatolone di CID per affrontarli.
Tuttavia on l'abitudine si imparano i trucchi e si sopravvive.

Stasera abbiamo ignorato l'esperienza acquisita negli anni. Così, tra patatine e coda per un filoncino, ci siamo fatti sedurre da un pachettino che occhieggiava in prossimità delle casse.
Porcate dal sapore estero... misteri esotici... fascino unico.

In cerca di qualcosa da sgranocchiare cucinando come ignorare le "Apple Chips"??? Non si poteva!
La mente già vagava chiedendosi di come fossero: salate? dolciastre? dure? flaccide? la fantasia galoppava e il sacchettino verde chiaro era già nel sachetto.

La figura del sacchetto è del tutto sovrapponibile alle varie patatine rustiche o campagnole delle varie case.

Il sapore no.
Afferrata la rigida e sottile figura di "pura mela disidratata conservata con acido citrico" (beati idioti della lettura posticipata) il primo approccio è strano mentre il seguito scovolge.
Varcate le labbra il gusto ricorda immediatamente le patatine a bastoncino: le mitiche sticky, acidule e appena bruciacchiate.
Segue la masticazione e l'apparentemente croccante si rivela cedevole, fiappo come un pacco di frollini dimencato all'aria e all'umido per un paio di giorni.
A quel punto il gusto si spande per la bocca ed un sapor di cartone sarebbe un lusso che non è concesso.
Le papille sono invase da un acido di frutta ormai troppo matura e da un non so che di nocciolo o picciolo.

E' stato terribile. Attraversare inaspettatamente un excursus dalla patatina fritta al torsolo di mela è più una prova di virilità medioevale che non uno snack preprandiale.

Per chiunque volesse misurarsi con tale impresa il prodotto è fatto dalla Gilli spezialitaten aus Europa.

Si consiglia di tenere a portata di mano qualunque cosa capace di cancellare dalla bocca ogni traccia, compreso l'appiccicoso retrogusto di buccia di mela che non libera la volta del cavo orale per almeno mezz'ora. Personalmente consiglio il ginger con cui accompagnano il sushi oppure il wasabi.

Su tutto ricordate sempre sempre sempre di non farvi mai tentare dalle schifezze snack estere del sabato sera.
Buon sabat sera gente!!! (Bleurgh)

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