A volte molte ragioni si affollano nella mente decretando la saggezza di una scelta. Talvolta le ragioni permangono. Anche la loro interpretazione non sembra mutare.
Eppure esistono passioni, sensazioni di anni e anni ormai accumulatesi nel DNA che prescindono queste ragioni. Anche distaccandosene basta una frazione di secondo per ricordare tutto quanto c'è sottopelle.
Nell'ultimo anno ho abbandonato del tutto la scherma. Oltre 15 anni di perseveranza, di passione.
Stasera ho reimpugnato la spada a distanza di oltre un anno. E' stupefacente sentire le stesse sensazioni di un tempo immutate: reazioni, tempi, ragionamenti... non ne sentivo minimamente la mancanza. E' bastato sentire di nuovo il peso della lama nelle dita, percepire lo spazio occupato dalla punta il ghermire con le dita nella scarpa il metallo della pedana. E' bastato questo per far esplodere fuori ogni conoscenza, parola accorata, coinvolgimento.
Oggi ho avuto prova che la vita scorre nelle vene e tutto quanto ci coinvolge la arricchisce e nelle vene va a nascondersi. Piano piano strato dopo strato diviene quasi un strato di cellule: una componente del nostro stesso essere.
Non so come ripartirà questa avventura né se approderà da qualche parte. Di certo è più lampante che mai: non posso fare a meno di muovermi e nel movimento la scherma è quanto di più connaturato abbia sviluppato in 3 lustri e più di raziocinio.
Cos'è la scherma?? Credo per me sia in fondo un dialogo.
L'arma non è che un altro tramite per conoscere persone. Si può interagire in molti modi. E ci sono cose che non si dimenticano.
Si può ascoltare un animale visitandolo e quella prassi non si dimentica dopo la prima volta che le dita scorrono sotto il pelo in cerca di suggerimenti silenziosi. Si può parlare e tornare a farlo dopo un periodo di silenzio scoprendo minor difficoltà del presupposto. Si può tornare a scrivere.
Parimenti si può tornare a conoscere vite e persone intrecciando passi e lame in un duello.
Si può raccontare un modo di vivere a fil di lama.
Io sembro incapace di smettere di raccontarmi.
Nota: il fatto risale al 15 ottobre, lo racconto oggi per comodità di tutti, specie mia. Inoltre un giorno può valere un altro rispetto a quanto detto. Perché una attività tanto connaturata può saltar fuori in ogni momento rendendo l'avvenimento specifico valido per ogni altroquando affine.
domenica 18 ottobre 2009
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