mercoledì 17 febbraio 2010

wandering in my mind

Come anticipato in questo periodo ho messo un po' il cruisecontrol ed ha dato modo alla mia testa di fare bilanci e riflessioni.

Rischiavo ripetizioni tematiche clamorose. Anziché arrivare al vertice di un vortice ho preferito aspettare che cambiasse un po' il vento.

Infatti aria nuova! Riflessione nostalgica sulla giovinezza ah ah ah ah!!!!!
(trasudo autoironia ^__^)


Sì, inizio da dove mi sono arenato. Presto detto il perché: sto confrontandomi con gli SmashingPumpkins e trovo interessanti alcune loro frasi.


Partirei da Tonight tonight

Time is never time at all
You can never ever leave without leaving a piece of youth
And our lives are forever changed
We will never be the same
The more you change the less you feel
Believe, believe in me, believe
That life can change, that you're not stuck in vain
We're not the same, we're different tonight
Tonight, so bright
Tonight
And you know you're never sure
But your sure you could be right
If you held yourself up to the light
And the embers never fade in your city by the lake
The place where you were born
Believe, believe in me, believe
In the resolute urgency of now
And if you believe there's not a chance tonight
Tonight, so bright
Tonight
We'll crucify the insincere tonight
We'll make things right, we'll feel it all tonight
We'll find a way to offer up the night tonight
The indescribable moments of your life tonight
The impossible is possible tonight
Believe in me as I believe in you, tonight.





Escludendo la personalissima sensazione di incombenza che dà quella rullata, mi sono rivisto abbastanza in alcune parole.
Nel mio passato ci sono state poche follie degne di questo nome. Di tante azioni da incosciente nessuna è mai stata tanto dissennata da mettere volontariamente a rischio una qualunque vita. Eppure ho sempre vissuto cercando di affrontare con follia ogni cosa. Forse quella che io traducevo al mondo con follia era semplicemente euforia. A renderla definibile come follia era l'autolimitazione che molti si imponevano. Per risaltare "come una mosca che nuota nel latte", frase di Andrea De Carlo che mi è sempre piaciuta, ho scoperto che bastava essere estraneo allo schema vigente nella situazione di turno.
Sto divagando...
il senso che mi comprimeva il petto e dava la spinta era la percezione che ogni notte potesse essere quella giusta perché accadesse qualcosa di eccezionale o, semplicemente, l'ultima.
Nessuna notte doveva rischiare di essere trascorsa in vano.


Questa è una.
Seguono altri spunti, come la prima strofa:
"You can never ever leave without leaving a piece of youth
And our lives are forever changed
We will never be the same
The more you change the less you feel"

Quando arriva il momento di crescere hai la sensazione di essere sul ciglio d'un burrone con l'imminenza di perdere tutto. Tutto è ovviamente "tutto ciò che sei", cosa preziosissima quando sei adolescente.
In te immagini che non sarai più ciò che tanto difficilmente avevi costruito. Il timore più forte è di diventare come quello contro cui hai sempre combattuto, quello che hai cercato di non essere ed invece stai per diventare. E' frustrante.

Mi viene spontaneo riflettere, ora, su come forse le diverse età in cui uno cresce siano dettate da diversi fattori. Primo è il destino, che costringe con situazioni dolorose a trovare rapidamente soluzioni a quel salto. Per gli altri fortunati il metronomo è variabile forse in base ad un tempo strategico individuale: alcuni saltano e basta, vuoi perché gli sta benissimo così vuoi perché hanno trovato un compromesso; alcuni invece non saltano mai; gli altri, tanti passano tempo cercando un ponte tra le situazioni, chi crea palafitte, chi si tesse un aliante... un tempo diverso per ogni soluzione.
Io spero solo di non aver visto così tanti cartoni animati da sperare ancora di fare come SpeedyGonzalez che avanza nel vuoto, anche perché potrei impersonare gatto Silvestro.
(volendo il parallelismo funziona col roadrunner e il coyote).

1 commento:

elisa ha detto...

E'bello come ognuno interpreti come vuole il senso di crescere, io più che la paura di perdere tutto ho sempre avuto il desiderio di volare. se non ti lanci , non ti butti, non provi non lo potrai mai fare. Non a guardare indietro a cosa lasci, ma ad allungare la testa in avanti per vedere cosa trovi, cosa potrai ottenere. Per me è molto più intenso il sapore dell'aspettativa, dell'attesa, è maggiore il desiderio di conoscere rispetto al resto. In qst contesto faccio roud runner!