mercoledì 6 luglio 2011

coscienza preconoscente

Si tratta di quelle cose che inspiegabilmente si sanno prima di averle studiate, conosciute, affrontate. In molti casi, come per gli animali ad esempio, si riduce e ricollega all'istinto: il puledro che sa già alzarsi in piedi e suggere da neonato, alcune attività di caccia di base in alcuni predatori, alcune fobie.

esistono poi erò altre cose che si conoscono e percepiscono prima che se ne abbia conoscenza razionale: sentimenti, motivazioni, obiettivi... talvolta persone.
Nel mio caso è una canzone, per certo. Ogni volta mi commuove se la penso nel buio della stanza, da sotto le coltri. Mi fa sentire triste, nostalgico ma contemporaneamente al sicuro. E' un incanto. Non saprei come altro descrivere questa sensazione.

La cosa più stupefacente è che è una canzone che di norma non ascolto e non ho mai ascoltato. La prima volta che ho messo il disco su, scelto bene il solco tracciato nel vinile, è partito il riff di chitarra ed io già lo anticipavo: ne conoscevo l'andamento e le note, gli stridori e poi il testo lo conoscevo già abbastanza bene da poterla cantare.

Ne avevo già coscienza ma ancora non ne avevo fatto conoscenza. Almeno non prima della nascita. Come facevo a conoscerla? Era la canzone che suonava nel giradischi di casa mentre mia madre era incinta di me. Così il suono della chitarra riverberava nel liquido amniotico e mi nutriva i pensieri e la memoria prima ancora che fossi al mondo.

Siamo più permeabili al mondo di quanto mai ammetteremmo. Dovremmo ascoltare il vento più spesso per scoprire che quella brezza è gia parte di noi.

Un sorriso cullato tra le braccia. Ho un ricordo di prima che nascessi. Grazie madre.

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