mercoledì 7 settembre 2011

storm of change

Sulla falsa riga di un vento di cambiamento, sulla sua scia per meglio dire, mi sono scoperto a riflettere.
Giorni strani e complessi gli ultimi trascorsi, durante i quali è emersa una necessità di stabilità, di regole, di ordine ma soprattutto di determinazione. Ho un assoluto bisogno di mettere bene a fuoco gli obiettivi e ricordarmi ogni giorno della volontà di perseguirli. E' facile fare progetti e annusare un profumo di novità. Ma un cambiamento consistente necessita qualcosa di ben più vivace di qualche refolo.
Urge una tempesta, qualcosa di meno freddo forse di una bufera e meno devastante di un uragano ma senza dubbio altrettanto foriero di ricostruzione.

Per farlo ho già acquistato un poster su cui scrivere frasi motivazionali mentre, con lo spirito di rinnovato adolescente che ha tanto da imparare e con la voglia di tornare a quando le cose forse erano semplicemente un po' più facili, ho preso un diario da liceale per i progetti da gestire e le cose da ricordare.

Ogni giorno qualcosa.

Imparare una lezione di vita al giorno;
imparare una cosa nuova ogni giorno;
contemplare il cielo;
essere responsabile delle conseguenze delle proprie scelte;
studiare studiare studiare;
tenersi in forma;
etc.etc. ...

elenco lunghissimo di propositi che neanche a capodanno se ne fanno di così tanti e tanto infantili. E' tempo però di ripartire. Non credo si possa tornare all'inizio. Non si può cancellare tutto quanto è stato e anche solo desiderarlo è una sciocchezza, una perdita di tempo. Si può invece stabilire una altra partenza, un nuovo inizio. Talvolta è bello avere una seconda occasione. Certe volte la seconda occasione si tratta solo di volerla, di costruirsela.

E anziché buttarsi in balia del vento spiegare le ali e solcarlo; e anziché attendere le folate sbattere le ali, o quantomeno accendere un ventilatore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sogno è la penna della fantasia, primo mattone di quel complesso che chiamiamo "storia".
Penso che ognuno di no, pori con sè, ovunque, la propria storia, miscuglio non uniforme di idee e vissuto, certezze e desiderio; persino il cielo, a volte, geloso, nasconde le sue stelle, volta dei nostri sogni, eppure se sbirciamo più in là i suoi occhi disegnano pentagrammi di dolcezza.