definirlo "blocco dello scrittore" mi pare pura follia.
Non sono uno scrittore, cosa già essenziale di per sè, ma per giunta non sono stato nemmeno - bloccato -.
Sono successe varie cose nel mondo e nel piccolo della mia biosfera, ma sono stati tantissimi gli impegni. La stanchezza accumulata... il cervello a pensare a tutt'altro. NIente, scrivere è stata la cosa più improbabile da fare.
Aggiungo una nota. Personale ed intima.
Ultimamente scrivere mi addolora: come spesso detto per me è questione di filtraggio inanellare parole. Quindi tutto si risolve in un "guardarsi dentro" per così dire. Negli ultimi mesi non devo essere molto in forze perché ogni tentativo di scrittura si è sempre risolto in un bel nodo allo stomaco. E' come se tutta la melma di cui ho scritto tempo addietro ribollisse dal fondale e spandesse i suoi effluvi venefici.
Nausea.
Non è un rifiuto; non è un blocco. Filtro ancora ed accumulo. Mi serve però una situazione più serena a far da cuscinetto ed attutire il contraccolpo che talvolta ha il tender troppo l'orecchio ai miei boati di nulla (o forse più propriamente di nullità).
Spero dopo la pubblicazione saltuaria che avrà settembre di tornare un poco più stabile ad ottobre.
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