Ho molte cose dentro su cui rimugino in continuazione. Questo turbinio di emozioni e pensieri però produce ben poco di scrivibile. Non voglio perdermi in panegirici straripanti di logorrea inconcludente: parlerò di una scelta verso le etichette.
Non metto etichette. Ormai le mettono quasi tutti. Qui no, non ai miei sfoghi.
Non credo sia classificabile uno scritto dettato dal momento, da uno stao d'animo che potrebbe dissolversi in breve. Romperebbe quel minuscolo senso di "hic et nunc" che almeno qui riesco ad avere.
Mi piace godere il momento. Bello o brutto che sia, credo che siano i singolo momenti a render più intensa la vita. Rivedere e vedere la propria vita in un insieme ampio, come un film con possibilemente pochi stacchi pubblicitari è splendido; ma va bene nelle riflessioni postume o nelle grandi decisioni, forse. Ma dalla proiezione cinematografica al montaggio...
Quanto è più vibrante farsi attraversare da ogni singolo fotogramma, da piccoli frangenti significativi che di volta in volta assemblati creano qualcosa di significativo come un'esistenza.
Ecco, come si fa a dare un'etichetta a cose sempre diverse??? Soprattutto non saprei come darle sul momento.
Forse un domani, quando gli scritti saranno molti e risulteranno prevalenti alcune caratteristiche, appariranno le etichette; altrimenti:"Evviva gli stati d'animo!"
nb: e anche per oggi, vaccate...
magari per leggere qualcosa di coinvolgente andate su
http://magnacumlaude.blogspot.com
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