martedì 3 luglio 2007

Intreccio due parole


Sogno parole nitide e dirette
come l'alba nelle mattine di ferragosto,
quando l'ultima brace sembra frinire
e immensamente finito appare il mare

nella notte che s'appresta a finire.
Vorrei sempre sapermi spiegare;
schivare incomprensioni e liti,
conquistare una semplicità

rinnovata, senza riti,
perché non v'é beltà
nei fronzoli in cui mi sperdo
troppi quante le macchie su un leopardo.

Eppure non dovrebbe essere
difficile riuscirti a dire
che ho imparato dal tuo calore
una più profonda capacità d'amare.

Parimenti vorrei parlare
al mondo, non cercando onore,
ma per farmi capire,
perché non mi si possa fraintendere.




Spesso l'inesattezza dei termini che uso porta a fraintendimenti. Con essi anche dispiacere, rammarico. Anche professionalmente, sin dagli esami, incalza sempre più la necessità oltre che di capire, anche di farsi capire.
Continuerò sempre a ritenere la comprensione delle cose come LA base imprenscindibile, ma devo ammettere che talvolta mi duole avere carenze terminologiche.

ps: scontatamente, a S.

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