lunedì 14 gennaio 2008

altro gettone?

beh, che dire...
Io da piccolo ci impazzivo letteralmente, non se fossero le natiche di Sidney Rome o le idee grandiose di Nichetti o la comicità dei Agtti di vicolo Miracoli... Non sò, ma era geniale per quel che mi ricordi



Ps: tra i veri geni incompresi della cinematografia italiana recente permettetemi di annoverare in vetta Maurizio Nichetti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi ricordavo della sua esistenza e poco più. Non penso di averlo visto mai.

plenilunjo ha detto...

Mi hai aperto un cassetto nella testa! e insieme a Nichetti sono sbucati fuori i cartoni di Fantasy Party!
(anche se ho dovuto passarci tutto il pomeriggio sopra per recuperare il nome del programma, colpa di una parola che la memoria ricordava male...)
Trasmessi nel '90, animazioni fantastiche sia per storia che per grafica! mi ci ricordo davanti a guardarli completamente persa... :)

ni ha detto...

lo scopo è ben quello di aprire cassetti impolverati!!!^__^

@ scacchino: peccato, c'erano delle idee niente male, come la sfida tra gladiatori o personaggi dell'epoca romana, che avveniva a mezzo di quizzone, tutti ovviamente famosi e assurdamente parodiati.

Anonimo ha detto...

Ni...pensa che questa cosa del "revival" per aprire cassetti impolverati è nata da una canzone che ho (ri)ascoltato giorni fa, poco prima di scrivere il post sul mio sito. Ti posto il testo (che trovi comunque nelle mie selezioni musicali nel menu Today's music):

"Che fine hanno fatto quei vecchi juke box Riempiti di dischi graffiati Con il vetro ampio per vedere cosa succedeva dentro Mentre il tuo pezzo mandavi Sotto la rotonda solo titolacci vecchi come il mare Ma non importava perché, ci si stava bene Ad ascoltare il disco consumarsi lentamente e Se cominciava a saltare, era finita l’estate Con il vento, andavano via le partite all’aperto Un cremino su quattro scalini, quegli sguardi che Cominciavano a cambiare senso e a confonderci In questo ricordo mi perdo... Ho visto in vetrina quel vecchio juke box O almeno era simile a quello Con i suoi pulsanti rosso fuoco sul frontale E la mia canzone al numero otto Non ci sono dischi a masticare le parole Solo tanto volume, ma per farti tacere Consumare in fretta il tuo gelato gocciolante In un sorriso che sa di dolore Non puoi cambiare canzone Con il tempo, instauri uno strano rapporto, più fraterno Gli cedi una parte del posto, quegli sguardi che Cominciavano a cambiare senso e a confonderci In questo ricordo mi perdo... Con il vento andavano via le partite all’aperto Un cremino su quattro scalini, quegli sguardi che Cominciavano a cambiare senso e a confonderci In questo ricordo mi perdo..."

Otto ohm



[n] http://nicco.megablog.it