Il freddo nei piedi che si rincorrono in passi.
I lampioni della città irraggiano sfumature e aloni che si perdono e diradano nella nebbia. Non è più Italia... è Londra, è Parigi... Non nebbia ma foschia ed i soliti muri sono portati via.
Passeggiare nel tetro della sera invernale in un giorno nebbioso migliora quei luoghi dove vivere in una nuvola lattescente è inusuale. Divertente la pazzia di chi accende i fendinebbia nonostante una visuale che permette di vedere fari lontani in arrivo; romantica la follia dei soliti percorsi e marciapiedi e odori e colori divenuti di colpo un altro luogo. Riscoprire per un istante interesse per una nuova, immutata, città.
Di giorno invece è frenesia ansiogena... Un edificio in uno spazio aperto e normalmente piuttosto popolato può divenire una suggestione piuttosto negativa in un giorno come quello di ieri: Aula vuota, luce bianca sterile e fredda. Oltre le finestre non più i campi ma latte. Come se per mezz'ora il caseggiato fosse stato nell'ovatta anziché nell'atmosfera.
Suggestioni e variabilità.
Suggestioni e variabilità.
Ieri a Pisa è giunta la nebbia. Il giorno è trascorso come tutti gli altri, ma per strada era tutto un altro mondo.
Ho vagato in un paese tracimante aureole.
Per una volta.
Almeno un istante nella vita, ogni luogo può apparire gradevole.
1 commento:
Se ci aggiungi una buona conversazione tra anime simili, hai fatto metà dell'opera. Grazie...
[n] http://nicco.megablog.it
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