sabato 14 maggio 2011

touch the duck

Potrebbe trattarsi del nuovo gioco dell'estate. Potrebbe essere un racconto etologico - veterinario. Oppure potrei star facendo riferimento a quando Benigni cercava di offrire il suo "sventrapapere" alla Carrà. Potrebbe invece esser ricercato riferimento Sardelliano (cfr. F. M. Sardelli, eminentissimo direttore di orchestra barocca et specialista riguardo Vivaldi, nonché sensibilizzatore myrabile verso le coscienze civili tramite il Sodalizio Mvschiato, ed ancora ameno disegnatore e scrittore per il Vernacoliere) all'asta virile, che appunto il Sardelli ama definire "collo di papero", con connotazione onanistica.

Nulla, macché, niente di tutto questo.
La papera in questione è un fermaporte imbottito collocato di norma nei pressi, ma tu guarda, della mia stanza. Senza occhi ne bocca o zampe ed il solo colore di federa da cuscini, povera, ha però un elegantissimo collarino rosso, nota distintiva dei volatili dabbene nell'alta società. Qui allo charme non si rinuncia.
L'atto del "toccare" è qui invece scevro da ogni morbosità e fa riferimento alla mia condizione attuale di mano dx rotta ed ingessata.

Ora una piccola digressione sul gesso per aiutare a capire meglio la postura: avendo subito una frattura scomposta del V metacarpeo Dx, l'osso retrostante al mignolo nel palmo della mano per capirci, con riduzione per ora non invasiva, mi hanno ingessato in maniera particolare, "ulnata". Ovvero il polso e l'avambraccio sono ruotati verso l'interno come fossi appoggiato costantemente al manubrio di una mountain bike. Insomma il piatto della mano non tocca mai coscia o anca, lo fa il pollice.

Stare a letto è una mezza tortura: il pollice si incastra nelle lenzuola, per scrivere o poggiare una mano a un tavolo devo star curvo e inclinato come "aIgor". Fra un po' x scrivere mi diranno "si aiuti con questo" porgendo una matita per l'occasione simile al "lungoarnese" di futuramiana memoria.
Non solo. A letto e in genere da ingessati vale l'assioma del "lo tenga in alto!!". Sempre fraintendibile e a doppio senso, che dal bonario augurio di virile baldanza sfocia in un mero gesso dolente sollevato verso l'alto tramite fasce, cuscini, cappotti, bretelle ed ammenicoli vari presi in prestito dalla loro vera destinazione d'uso.

Con la mano testé descritta, capite bene che un banale cuscino sarebbe valso a ben poco per la sua scarsa prestanza curvilinea; l'appoggio al collo sarebbe risultato fastidioso e dolente agliatti inspiratori, nonchè soggetto a pericolo cadute con rinnovo algico.
Dinanzi a cotanta disperazione ed aguzzando l'ingegno qual miglior poggia gesso d'un simulacro d'anatide, stabile sul fondo e ricurvo sul dorso ma con l'intersezione per il pollice??

Ecco dunque l'attività del mese: touch the duck! Così da poter trovare confortevole sostegno abbinato a postura con inclinazione all'alto. Senza scordar il buon gusto, che c'è anche il papillon!


Con supponente alterigia vostro.

1 commento:

elisa ha detto...

ti fai una foto con la mano appoggiata alla papera e poi me la mostri qnd ci si becca!!!!!!! voglio anceh la faccia alla sheldon in foto! :-)