martedì 15 gennaio 2008

ardua notte

Stanotte temo di potermi anche scordare il sonno.
Almeno quello sereno e ristoratore, che ti sveglia con compiacimento.

Mi sono addormentato alla tv. Capita spesso ormai: finita l'accoppiata di Groening seguita da scampoli di Crozza è il nulla e se lo stomaco è pieno l'abbiocco è automatico.
Passi per le scale, risvegli inattesi. Mi trovo così a seguire scampoli televisivi F4 e vista annebbiata (per fortuna). Poi è un progressivo ritorno alla vigilanza tra uno scialbo RealCSI, americanata morbosa, e ricerche di un qualcosa di decente intanto che la digestione resta immobile.
Il finale di SouthPark, scampoli di Beck MongolianChopSquad... un attimo calmo prima di incappare in quel film.

Ricky Menphis e Giorgio Tirabassi in età quasi adolescenziale, Luca Zingaretti col pettorale tronfio... "Il Branco".
Un film duro, di quella durezza che ti colpisce allo stomaco e risale quasi come un conato, la durezza di un racconto che descrive la cruda e aberrante possibilità della realtà quotidiana.
Il Branco. Di quali atrocità è capace l'uomo? In quali abissi riesce a spingersi la crudele follia dell'homo sapiens sapiens sotto gli effetti dell'esaltazione collettiva? Questo film ne dà un esempio.
Quel che fa male è sapere che non è fantasia, non è un horror nè un thriller; è qualcosa che è capitato, forse anche più di quanto si creda. Ho i visceri inorriditi.

Altro film dalla forza simile era stato fino a stanotte solo "Boys don't cry". Il solo che mi avesse chiuso lo stomaco lasciandomi contemporaneamente a marcire con un senso di disagio epidermico che non svanisce. Il branco ha superato, grazie alla quantità di episodi narranti violenze aberranti, quel film (bellissimo, davvero).

A ben riflettere è una recensione positiva, sebbene sotto forma di sfogo, quella che faccio. Il messaggio arriva benissimo e fa riflettere a lungo, attori bravi e storia verosimile, se non reale. Veramente un gran film tutto italiano.
Peccato solo che per guardarlo bisognerebbe esser preparati prima, così da poter incassare il colpo. Perchè a freddo ha fatto veramente male.
Mi chiedo, perchè c'è tutto questo sperpero di bollini colorazioni quando poi non vengono segnalati film così " da vedere assolutamente, ma con coscienza"?? Misteri dei bempensanti...

Bene, ho sfogato parte di questo groppo in gola. Non so se augurare la visione dei film qui citati. Sicuramente la consiglio, a patto che sappiate a cosa andate in contro, poichè confrontarsi con l'umanità è un peso gravoso. Per gli altri è ben valida la tattica dello struzzo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo iniziato un commento chilometrico su questo post prima di pranzo, e tornando il mio pc aziendale è andato in tilt e ho perso tutte le parole spese. Faccio un breve riassunto che purtroppo non avrà la stessa carica, ma servirà comunque spero: i due film sono dei capolavori. Il branco è un film culto del cinema italiano; ho una mini-locandina da qualche parte nella mia vecchia camera. Come dici tu la prova degli attori e anche quella del regista sono molto sopra le righe, ed il tema trattato è assolutamente imperdibile. Essendo poi tratto da una storia vera, il tutto è ancora più crudo e infimo: ti squote. Dentro. Boys don't cry è una pellicola altrettanto buona, con una eccezionale Hilary Swank (vincitrice peraltro del suo primo Oscar grazie alla sua interpretazione). Per non dare spoilers a chi non avesse visto il film, non posso dire quale sia la mia scena "preferita", o meglio quella che mi scosse di più la prima volta che vidi il film (e che ogni volta che lo rivedo continua a darmi i brividi), ma sono sicuro che tu ce l'abbia ben in testa. Le due pellicole però sono molto molto differenti nella storia. Infatti, l'odio (non saprei come altro chiamarlo) che l'essere umano riesce a provare verso i propri simili, è rappresentato sotto diversissimi punti di vista. Entrambi spietati. Entrambi violenti. Ma sicuramente diversi. E mi torna d'aiuto un verso di una canzone meravigliosa della cultura italiana, di quelle che dovrebbero passare per legge almeno una volta in ogni radio italiana: "Che se l'uomo in gruppo è più cattivo, quando è solo ha più paura..."

Mi viene da chiederti, in un ipotetico teatro dell'assurdo, in una vita parallela horribilis, come ti saresti comportato tu, nel caso in questione.

[n] http://nicco.megablog.it

ni ha detto...

dipende da quale film:

x boys don't cry Non avrei mai potuto perchè non ho una visione tanto fallocentrica e eteroesclusiva... Non ho chiusure mentali a darmi pazzia; non so se mi spiego senza spoiler.

x il branco invece ho una perplessità minuscola. Avendo una sessualità con una componente lievemente sadica\dominante per certi aspetti forme di possesso "violente" suscitano in me qualcosa.

Tuttavia si parla di violenza, di abuso, di annullamento totale e cruento, nel film si parla di qualcosa che non è più nemmeno sesso. INfatti (l'ho visto iniziato) dall'iniziale interesse invaghito, quando ho realizzato m'è salita una nausea atroce, schifo pieno. Quindi NO.

Inoltre, al posto del vigliacco penso avrei preso mazzate su mazzate ma scendevo dall'auto. Quello mi fa rabbia e basta e non potrei tollerarlo in alcun caso anche a rischio d'una coltellata.

Su come evolve il film poi... beh, no comment: va da se che non potrei mai.

Se invece la domanda era avresti seguito il branco in senso stretto, diciamo che sono uno che segue abbastanza ma entro i limiti del "comunque ne ho voglia" da compagno di banco secchione del bullo della classe ho trovato presto un mio equilibrio.
La violenza da branco non fa per me; sono più tipo da "scappate resto io" o schiena contro schiena e tutti attorno.


Se qualcosa non torna chiedere! perchè nel tentar di sintetizzare potrei essermi spiegato malissimo.

Cmq, No, No, e NO.

Anonimo ha detto...

Eehe ottime risposte! Naturalmente è chiaro che il nostro animo ci dice che NO è l'unica risposta possibile. Altrimenti è follia. Malsana. Giust'appunto parlavo di un mondo ideale, marcio, in cui ci si potrebbe proiettare solo con la fantasia.

I meccanismi di un branco, o di una situazione ai margini della civiltà come quella in cui vivono i protagonisti di questi film, sono spesso incomprensibili per chi non vi si trova all'interno. Spesso fa più paura restare soli che fare qualcosa di disumano. E' forse questo il più grande male odierno?

[n] http://nicco.megablog.it

ni ha detto...

Per me il vero male odierno è che viene premiata la regola secondo cui "il più furbo vince"...
Io almeno sono cresciuto con la convinzione che chi fa il furbo spesso arriva prima, ma poi viene sgamato e allora vien fatta giustizia. Son cresciuto convinto che fosse giusto così.

Ora però che a garantire contro i furbi sono i furbi stessi abbiamo un problema.

Un esempio collegabile ai problemi di branco?? I casi tanto pubblicizzati di bullismo dell'anno scorso! Per noi era normale che ci fossero botte, prese per il culo etc. Raramente si arrivava a cose Grosse, ma era la normale procedura del crescere: da piccolo le prendevi e da grande le davi. E quando ti beccavano a darle sapevi che eran ceffoni a casa... ma anche quando eri quello che le pigliava non venivi cresciuto a "ora ci pensa mammà che va a far la denuncia così ci pigliamo pure i soldi" bensì a "è il caso che impari a cavartela figlio mio, se te le danno ridagliele!" e al massimo ti iscrivevano a karate. E se i genitori si incontravano ci si scusava convenendo che "tanto son ragazzi" e che " poi ora a casa vedi, giovanotto".

Adesso che si cresce da intoccabili anche quando merde, che non c'è nessuno che rimette tutto a posto, è ovvio sconfinare, è ovvio che i ragazzini eccedano: sei figo e a casa al massimo ti aspetta il dolce!


IMHO!

Anonimo ha detto...

Terribilia.

[n] http://nicco.megablog.it