martedì 12 febbraio 2008

brandelli di tenebra

mi sento emotivamente sprangato come in quella canzone*
totalmente privo di sentimenti a disposizione
frequentazioni osservate e vissute
in prima persona ma in realtà distante


Visione che non lascia avvicinare nessuno alla reale natura dei miei sentimenti, scudo per l'anima. Abbandono il mio feretro carneo a scampoli di vita, brandelli di condivisione mentre dentro rimane inerte la vitalità. Solo coinvolgimento apparente; gioco di ruolo con la vita intanto che difendo sulla scacchiera dei sentimenti un re già incrinato.
Mi offro al mondo, a tutti. Condiscendente vittima sacrificale, istrione dei sentimenti. Ma con un margine di gelo che mantiene distaccato il deperibile: pura percezione e recettività. Lascio permearmi dal tutto senza filtrare gran che. Che scivoli.
Che niente possa giungere a scalfire o corrodere il profondo.

Come fossi in una folla da discoteca o fiera, pressato dal contatto esterno e simultaneamente altrove con la mente; corpo astrale che fluttua oltre le teste; musica che nel cervello copra la cacofonia incombente trascinandomi in immagini che rendano tollerabile lo strazio della turba.
Soppeso il baricentro nelle gambe in gioco di rimandi di peso; focalizzo un qualunque altrove che possa cullare o addolcire: massacro o pace universale, non conta, immagini che mi rapiscano dalla gente...


Armatura totalmente su, più acuminata e spessa degli spikes punk di un tempo: la pelle in ogni suo strato cellulare diviene enorme barriera che si frappone densa ad attorniare lo scrigno dei sentimenti.
Difesa gommosa, consistente che non permette ad alcuno di avvicinarsi davvero.

certi allontanamenti
erano il riflesso di ben altre distanze prese dal mondo


Profondo desiderio di confidenze.
Nessuno con cui confidarsi al 100%.
Riserve che si mantengono per un qualche margine tenuto per sè.

Schermo, schermo totale che si fraziona e ricompone secondo le esigenze e che mi permette di non far avvicinare nessuno oltre certe soglie.

Timore, paura enorme... Ma sono ancora mio, nessuno che possa riavvicinarsi così tanto alla mia anima da aver la facoltà di disgregarla in polvere dolente.





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la canzone è post dei marta sui tubi il cui testo descrive situazioni più concrete e mirate ma comunque simili nelle sensazioni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la mia anima è in coma...

ni ha detto...

Ciao Anonimo!!!

Per caso ti conosco?? se sei tu che hai lasciato tutti quei commenti, lascia anche un acronimo o qualcosa per riconoscerti la prossima volta, così so a chi attribuire citazioni e quant'altro!!

grazie infinite...