venerdì 22 febbraio 2008

senza ritegno

Sveglia di buon mattino. Certe giornate iniziano così.

Oggi tocca a molteplici faccende da sbrigare.
Giri su giri, tutti nella speranza di far quanto prima possibile e , se possibile, più prima ancora.
Così vago per la città. Tra gli impegni la spesa.
Coop. Un posto il cui slogan non mi evoca alcuna appartenenza o assimilazione: "lacoop sei tu" dicono; "la coop sarei io?", mi domando. Direi di no: non sono un posto così affollato neanche dopo il cenone di natale o il pranzo pasquale ( e sì che Mangio in quelle occasioni!). Di mattina figuriamoci! Non vorrei altro che flemma e pace da radura primaverile tinta di alba e serenità mentre vengo invece proiettato in una folla di brontolanti iracondi dal carrello facile (e carrello dovrebbe suonarvi come grilletto)...

Cerco il mio animale guida interiore.
mentre un lombrico
mi sibila ansante
Scivola
Riapro gli occhi e me ne vago incurante per il caos da formicaio tutt'intorno.
Seguo la lista e contemporaneamente vago libero, improvvisazione anche nella spesa prestabilita. So tuttavia che arriverà il momento del dramma, del ritorno alla realtà conflittuale:
Il momento della fila alle casse.

Vago per rimandare.
Inutile quando si ha fretta.
Vado incontro al mio destino.

In fila.

Ho avuto anche fortuna: vedo ovunque almeno due carrelli a cassa, ma quella più vicina è di due carrelli vuoti. Benedetti gli anziani quando compran poca roba e la metton subito sul piano scorrevole!
Mi accodo; pimpante, non c'è che dire, perchè l'idea di essere solo in attesa che scorran via i lotti dal piano perchè sia il mio turno mi entusiasma non poco.
Già sto mentalmente pregustando di appoggiare le prime cose che il vecchio innanzi a me, senza proferire alcuna parola, mi fa un cenno col capo che intima un secco "vai via!".
Basito. Come e perchè mi sta cacciando?? Io proprio non capisc... nel cono lucente che filtra dalle vetrate intravedo Lei, soave, radiosa: la commessa che sta aprendo la cassa a fianco.
Rapido sguardo attorno: nessuno ancora ha compreso. Due ampi passi molleggiati, una via di mezzo tra un tronfio gallo cedrone ed un silenziosissimo felide in modalità stealth.
Sono alla cassa!
già appoggio le mie cose ed il rullo parte che Lei alza gli occhi e fa "Oh, No!!!"
Al mio interessamento sul problema mi viene spiegato che " ho troppi pochi soldi per i resti e devo richiudere un attimo."
Deve esser stata proprio lampante sul volto la mia delusione perché Lei, magnanima e splendida, mi sorride e dice:" Però ormai te ti faccio passare" e comincia a battere rapidissima tutti i colli in acquisto.
Una soddisfazione come solo quando ti fermano per strada i carràmba e dopo un rapido controllo ti fanno andare senza altri controlli.
Ma c'è di più:
giusto il tempo di pagare che, con un "arrivederci" che sembrava provenire da più angeliche sfere, chiude la cassa e se ne va.

Insomma,
oggi ho avuto una cassa che ha aperto solo per me.

Se non è culo senza ritegno questo?!?!!!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto a te capitano ste cose....
che culo spropositato!!!

plenilunjo ha detto...

suvvia, un lombrico??
secondo me fai molto più gattone pacioso adagiato a scaldarsi al sole ^^

Anonimo ha detto...

il gatto va gatton gattoni
il coyote?

-.- pessima e vecchia battuta -.-

comunque la cassiera si è innamorata, colpo di fulmine direi :)

Poros ha detto...

Potevi almeno offrirle il caffè, per sdebitarti... ;-P

Anonimo ha detto...

plavso al vecchino che si è accorto dell'apertura cassa prima di tutti! ^_^
Samy