domenica 29 marzo 2009

l'ora della terra

Sabato 28 marzo dalle 20:30 alle 21:30 il mondo ha provato a spegnersi.

Simbolicamente soltanto, purtroppo. L'ora della Terra; PER la Terra. Dimostrazione d'intento al risparmio energetico, all'inquinamento moderato.



Ieri notte la mia nicchia pisana era tutta a lume di candela.

Il basso a tenere compagnia, a rendere modesto omaggio a Gea, ad echeggiare nella notte, a spandere le sue vibrazioni nei riflessi del visibile caldi come un abbraccio.
Corridoi, stanze, angoli... tutto era illuminato a candele. Poca luce tremante. Chi sa perché mi sentivo illuminato come non mai.



Ieri notte la mia nicchia pisana era tutta a lume di candela. Pisa no.

Almeno non nella parte che ho attraversato io, non nel fascino di pece in cui io sognavo di immergermi con gli occhi dell'auto a illuminare sole porzioni di città.
Scivolare nel buio come quando si fa immersioni notturne; riscoprire l'intensità della luna come lampione.

Invece nulla, poiché far passare soltanto qualche spot sporadico in televisione è sembrato anche troppo, perché concedere che per aderire bastasse spegnere un monumento "simbolicamente" è buona prassi.
Ieri notte la città era sempre la stessa: fastiOdiosa lucciola elettrica, meretrice chiassosa e tecnologica. Alcunché di romantico, alcunché di tiepido e accogliente.


Avrebbe potuto essere una mite riscoperta di quanto eccesso usiamo per sentirci bene ed in pace e divertiti; quanto poco ne basterebbe.


Ieri notte ho goduto del buio e della Terra. Provo compassione per Pisa.

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