cinguetta l'alba intanto che un ramo irradia l'ombra delle sue dita sulle tende increspate d'aria; mi sorprende questo ritorno alla vita mentre rimane tra le lenzuola a soqquadro.
Mirandola bisbgilio senz'accorgermene...
- Giungono ai tuoi capelli le prime carezze del sole rinato nello scintillio di una lacrima di rugiada. Assorto nelle tue sinuosità come in paesaggi di colline al tramonto di luglio assaporo le fragranze del mattino sonoro, il suo sospiro leggero... -
Gioioso il suo sorriso assopito si lascia carezzare dal mio sguardo.
Senza neppure muoversi compie la sua malìa: mi ammàlia sinuosa... ed ebbro
mi scopro, dopo anch'un'oncia appena di lei.
Mi avvampa come febbre,
m'incanta
di questa malattia.
Malattia di cui non voglio
sia trovata cura
mai.
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1 commento:
..no via, ora proprio un ce la faccio a dire nulla.
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