lunedì 31 marzo 2008

il sotto_tytolo

Melodia per urla sopite...

Da dove nasce questo?
Un anno fa ormai raccontai di "ninnanannainsonne".
Oggi tocca a quanto scritto sotto, forse ben più personale ed inerente, forse...

Melodia per urla sopite infatti non è un sottotitolo, bensì un titolo a sè stante e per certi aspetti già esistente.
L'inizio del mio rapporto con l'inchiostro e la notte risale all'incirca al periodo sleepless, a qualche mese prima per esser precisi, quando scrivevo editoriali per il giornale della scuola.
Da allora scrivo.
Intendo Scrivere sentitamente, infondendo i miei pensieri al fluido nero e trasmettere così alla carta frammenti di me. Da quello scrivere giunsi a scrivere per me, intimamente ed ancor più sentitamente.
Poesie, pensieri... spargevo su pagine brandelli della mia anima.
Col passar di pochi anni i foglietti, i blocchetti, i diari, le agende, i post_it eran già divenuti mal gestibili. Così decisi di cominciare ad accorpare il tutto.
La decisione venne ben presto modificata.
Cambiò quando incontrai per caso in una piccola cartoleria pisana un banchetto di blocchi in carta riciclata. Un colore opaco, indefinito e con un romantico non so che di invecchiato: pagine permeate di tempo. Non saprei dire chiaramente quale fosse l'idea inconscia che suscitava in me quel color tempo, forse che pagine già così intrise di tempo ad esso sarebbero state intangibili, non so. So che il colore della carta riciclata mi conquistò. La capacità assorbente poi... una gioia! Nessun'altra carta è così avida di inchiostro! Entravo così in un perverso e silenzioso schema di conseguenze:

Scrivo con tutta l'anima,
infondo ogni commozione della mia anima
nell'inchiosto della penna,
La carta s'impregna profondamente di quell'inchiostro;
ma la carta è anche permeata dal tempo.
Pertanto le emozioni che han commosso la mia anima
potranno permanere nel tempo,
permeata da esso.


Malattia, lo ammetto...


Non era poi un blocco qualunque, era un quaderno. Un quadernoA4 totalmente in carta riciclata con la copertina scura, grigio antracite, appena più chiaro del nero e slavata: perfetta per il mio stato d'animo.
In fine, elemento di raro valore, il solo decoro alla copertina era un piccolo fiore disegnato su essa, nero. Un fiore nero, di un nero torbido come le notti senza luna.

Mi sembrava tanto affine da sentirlo quasi sussurrarmi di prenderlo.
Il fatto poi che fosse l'ultimo, unico, fece rompere gli indugi. Uscì dal negozio con me.

Quella notte nacque la decisione di una raccolta. Sceglievo, e scelgo tutt'ora, gli scritti che meglio mi rappresentano e quelli ove il labor limae sembra cesellato definitivamente e li trascrivo a mano secondo la disposizione e la sequenza che per quella pagina mi paiono più artistiche (per me che artista non sono, ^^' ovviamente).
Personale come poche cose, più di un diario forse... è il filtrato di una vita fin'ora.

Dato il livello estremo di personalizzazione, inutile dire che anche la copertina venne modificata: reca tutt'ora una spilla da balia minuscola appuntata ed un titolo, anch'esso nero come il fiore, come ogni parola al suo interno, per l'appunto "Melodia Per Urla Sopite".

Perchè però metterlo anche nel blog?

Semplicemente perchè Il quaderno raccoglie scritti con l'ambizione d'esser poesie e praticamente solo quello. Da amante dell'ermetismo, di chi con una parola canta l'universo intero, ho sempre perseguito un fine simile. Per questo gli scritti della Melodia non arrivano neanche alla pagina solitamente.
Eppure certe volte l'esigenza di scrivere per molteplici righe ho dovuto sfogarla.
Sfoghi molto simili o persino gli stessi presenti in questo blog.
Questo spazio è spiritualmente simile a quel quaderno prezioso: è sentito, è un insieme d'emozioni filtranti le mie percezioni. Non ha tuttavia limite alcuno di spazio alle parole.
Mi ha permesso dunque di dare un'appendice pubblica e illimitata al quaderno.
Vista la comunione d'anima e intenti dei due, ho scelto, alla genesi di questo spazio virtuale, d'infondere l'essenza di quelle pagine. E se la scintilla è scaturita dagli Sleepless le tinte di base le ha messe il quaderno; era doveroso invocare entrambi.
Poi... In fondo, lo sfondo del blog ha lo stesso colore della copertina...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che porti fortuna al blog allora ^___^

plenilunjo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ni ha detto...

e per autore il sistema intende l'autore del post, non del blog.

tuttavia ho avuto il privilegio massimo di leggere quelle righe che ora non ci son più.
Grazie di cuore a chi anche se per poco quelle righe le aveva rivolte a me.
Grazie.


@ligeia: Grazie, me lo auguro!

plenilunjo ha detto...

erano parole che mi erano uscite di getto, ma poi mi erano sembrate altamente fuori luogo..
è il tuo spazio, sono i tuoi pensieri e ciò che ti permea e commuove ad aver diritto di veder luce qui.. quelle parole erano il viaggio di un'altra persona, non il tuo.
riconoscere quando lasciare spazio agli altri, lasciando mute le proprie parole.. ho preferito così.
...e poi le tue immagini non avevano bisogno di null'altro, sentite e penetrate a fondo. altre parole sarebbero state superflue..