mercoledì 5 marzo 2008

Mi. P.G.P.

Una serata da ResidentEvil.

Milano Porta Garibaldi Passante, una delle tante connessioni della capitale del Nord con le sue periferie infinite, frammenti di suburbia che si confondono nel buio della notte.
Mi trovo lì nottetempo con destinazione altrove, con l'ansia di trovare una coincidenza di cui non so nulla.

23:10 o giù di lì. Pessimo orario per metter per la prima volta piede in quello snodo ferroviario.
luci al neon ovunque i pochi scesi là sono svaniti con celerità impareggiabile.
Sono solo.
Solo, in un conglomerato cementizio vastissimo, con bivi continui, cartelli criptici, mura scivolose e serrande calate. Le sole luci sono neon che invadono spazi desolati. Sembra d'essere sul pack artico, ma i muri in lontananza testimoniano una chiusura spaziale.

Il foglio nella mia tasca reca le indicazioni per una destinazione inesistente per un orario che però corrisponde. Basterebbe una notizia, una conferma. Ma non c'è anima cui domandar conforto.
Il tempo passa e non ho soluzione.
Da una camminata frenetica inizio a correre. Lo zaino pesante sulle spalle, il campanello che trilla ritmico echeggiando nei cunicoli tra il passo e l'ansito.

D'un tratto due figure fan capolino da un muro. Mi volto, le inseguo. Divisa inconfondibile: potranno aiutarmi.
Aiuto modesto: nello snodo si mescolano tre compagnie ferroviarie ed i manifesti sono di una sola. Non potrò sapere se la linea e la direzione siano quelle giuste fino a che il capotreno non mi darà conferma. Intanto però vengo guidato al punto di partenza e da lì ad un piccolo antro il cui ascensore ci porta tre livelli più dentro al terreno.

Giunti al binario scopro di aver venti minuti per procurarmi un biglietto.
Le macchinette al punto di partenza eran distrutte, ma "ce ne sono molte nella stazione, ai piani su. Cerca!".
Così riprendo la corsa. Imbocco le scalinate e salgo di un piano. A perdita d'occhio è piastrelle e imbicchi di scale, ma di macchinette o persone neanche l'ombra risalgo fino ad un ingresso dove il guardiano alza gli occhi solo quando faccio scattare un allarme, il tutto per dire "Non so niente, arrivederci!".
Torno sui miei passi. Quasi corro lungo i muri in una perlustrazione più dettaliata. Torno all'ascensore e così a ritroso fino al bivio che c'era al putno di partenza. Risalgo ancora. Nuove macchinette. Una divelta, l'altra accesa ma inattiva. Lascio per dopo le scale alla destra e proseguo per il cunicolo. Un cane salta fuori d'improvviso; sobbalzo un minimo: è quello di un addetto alle pulizie, è uno yorkshire. Vorrei avere due semiautomatiche con me per dargli quel che si merita e qualcosa in più, giusto per sfogare la frustrazione. Non le ho ed il tempo passa: tiro a dritto.

Giro un angolo salgo delle scale e sbuco ad un binario. Le sole macchinette che vedo sono al di là. Potrei rischiare, ma c'è una telecamera ed un treno in arrivo.
Torno alle scale lasciate in dietro e salgo. L'ingresso è alle mie spalle: chi ha creato tutto questo VOLEVA far perdere tempo perchè mi spetta un giro assurdo per raggiungere le macchinette. Queste funzionano, ma sono dell'altra compagnia. La mia destinazione non esiste, neanche tra le mappe. Non esiste nemmeno il mio presunto treno.
Torno in dietro ancora. trovo altre macchinette, nascoste...
Rotte anch'esse.

Continuo ancora un po' la mia esplorazione tra passi e corse in spazi vasti e vuoti. Se avessi delle tette enormi mi sentirei Lara Croft e probabilmente mi farei saltare a gambe divaricate su un letto o una roccia sperando parta qualche trick nascosto per potermi palpare quei senoni.
Ma non è così e la sola somiglianza con un'avvenutra grafica è la corsa a vuoto in spazi desolati con atmosfere tra il neon, la trappola ed il tetro.

Torno al binario e sarà quel che sarà. Mal che vada farò un'ecatombe di zombies metropolitani e guiderò da me quel treno.

Poi però alla fine sono montato senza problemi e son giunto a destinazione. Lieto fine, come è giusto per queste avventure cervellotiche.

See you soon space cowboys!

8 commenti:

Fuma ha detto...

ma questo quando è successo? due settimane fa?

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

m' è venuta l' ansia :( non ci vado più a milano, ci sta la gente cattiva :( e io son più sfigata di te indi oltre alle macchinette rotte probabilmente sarei investita da un treno che deraglia oltre la linea gialla da non calpestare :(

Fuma ha detto...

Sarebbe parecchio difficile! Dovrebbe anche saltare sulla banchina, ma secondo me, per te, potrebbe fare anhce un'eccezione :D

Anonimo ha detto...

bof

Anonimo ha detto...

Impressionante. La storia, ed il fatto che tu sia riuscito a raccontare un momento di desolazione e solitudine con tanto entusiasmo. Tanto, da farlo sentire addosso, come sudore freddo che ti imperla la fronte in momenti di tensione auto-programmati. Più che Resident Evil, un Matrix celebrale dettato dalla solitudine, e dalle ombre e dalla frenesia che il cervello crea in certe situazioni. Vissute, tante volte.

[n] http://nicco.megablog.it

ni ha detto...

sigh!
Molto vissute...


Fuma: si, era la sera prima del comple della Lady

Anonimo ha detto...

Mea cupla, mea culpa!!
Lady Pando