sabato 14 giugno 2008

punti di vista

Nel periodo più gaudente e recettivo della mia esistenza ricordo che c'era un comportamento che ero solito tenere...

Cambiar punto di osservazione.

Agire scoperto per caso, quando mi misi a meditare con la schiena lungo il terreno e le gambe poggiate ad un muro. Aprire gli occhi di colpo e sorprendersi con l'intero cielo innanzi al posto dell'orizzonte fu sconcertante.
Applicando questo ad una visione di microcosmo-macrocosmo si arriva ad una visuale più ampia, più istruttiva di come
vista da una altro punto di vista ogni cosa o situazione può aver diversa e molteplice interpretazione.

Come in dead poets society si saliva sui banchi, così è possibile stendersi sul pavimento e guardare qualcosa rasoterra; veder la vita a testa in giù...
Avvicinarsi di un soffio a pensare a cosa un gatto o una formica provino quando gli camminiamo accosto.

Se non avete mai provato fate lo sforzo. Sarà un'esperienza interessante ;-)


Di mio cerco ancora oggi di viverlo, trovando aiuto o sorrisi in situazioni al limite del nubifragio lungo il volto.

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