(in parte per ligeia, ma giusto perchè sono Certo del suo sbavare)
Direi che era doveroso tributare il mio senso di fuori dal tempo a chi già anni fa aveva trattato l'argomento
Aggiungerei al discorso precedente questo:
Ogni linea, ogni frase, tutto, era volto a discorrere di cose senza riscontro. Più che di uno specifico individuale, sarei contento di un generico globale che rendesse il circostante un po' meno asettico e fobico.
Un poco più fervido, un attimo più sereno, dolcemente più caldo... e sarebbe già abbastanza per me.
Oltre questo, resta innegabile la frenesia in cui per primo mi perdo; la velocità che distacca e congela questioni e tepori coinvolge anche la mia esistenza. Ma credo che per quanto invischiato in margini d'omologazione mondana, mi sentirei davvero perduto se scordassi anche l'ambire a qualcosa di più in sintonia con me stesso, col me stesso che vorrei.
sarò stato chiaro???? mah!
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5 commenti:
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porca troia non si vede uff... comunque il concetto era *Sbav*
ecco il commento serio, prima pulivo casa.
senso di inadeguatezza rispetto al mondo? ma il bello sta proprio in quello infatti, l' omologazione, l' essere fatti tutti uguali, un pensiero unico per miliardi e miliardi di persone, l' omicidio dell' io non è felicità vera. toglie solo il senso di inadeguatezza. cosa ci rende diverse dagli animali? loro agiscono per istinto non penseranno mai "io non posso". l' uomo oltre a pensare "io non posso" aggiunge "perchè non sono in grado". uno spaventapasseri sociale. allora io amo stimo cerco condivido la follia di chi è fuori dal tempo, dal mondo, dal pensiero unico perchè non voglio mettermi in fila mentre sbavo guardando il mio cervello dentro un barattolo di vetro. (cit)
Minchiassa come erano giovani. Altro che "fuori dal tempo"...e come eraVAMO giovani quando uscì questo pezzo.
Mïnchïãssã pûrë ïõ! Qûãndõ qûëstõ pëzzõ ûscï, ïõ ãndãvõ ãncõrã ã sqûõlã. ∑ sï pãrlã dï bën dïëcï (100-90) ãnnï fã
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