domenica 14 giugno 2009

Dreaming

Con Giò e Angie ci siamo un pochino accapigliati discutendo del Sogno.

Sogno inteso come aspirazione massima ed ultima. Qualcosa cui tendere inesorabilmente con tutto sé stesso, a qualunque prezzo.
Ovvio che, in quest'ottica, essere disposti a sacrificarsi interamente fin'anche a morire trovi senso e motivazione.

Può esistere uno scopo che una volta perseguito faccia sentire talmente appagati da non desiderare altro? Essere disposti a morire?

Fulcro della questione, forse, è valutare se si reputi la vita un bene accettabile da spendere per un sogno, per realizzarsi.

Ovviamente il sogno in questione dovrebbe essere tale da non prevedere un punto di arrivo da cui continuare il progetto, bensì un fine ultimo, estremo. Scintilla massima che esplode in gioia. Attimo di perfezione.

Si può morire per un sogno???
Per come la vedo il sogno è qualcosa cui dedicare la vita. Visto il post precedente, forse, dovrei dire i sogni, ma il concetto rimane.
Sillogisticamente se al sogno si dedica la vita a prescindere, la durata di questa in relazione ad esso diviene insignificante: la spenderai comunque in esso. Farlo ogni giorno per cinquant'anni o in un solo istante non cambia niente.
Ma anche praticamente, si potrebbe ritenere un ragionamento valido??
Alla fine del discorso ognuno è rimasto della sua idea. Per quanto mi riguarda, nell'istante in cui si raggiunge un obiettivo importante il senso di appagamento è quasi glorificante. Se potessi raggiungere il massimo perseguibile prefisso e il prezzo fosse la mia vita qui valuterei molto seriamente l'ipotesi. Ne varrebbe la pena.



Il video che ha scatenato tutto è questo.



Prima di leggere sotto guardate il video. Poi prendetevi una pausa per voi stessi, quindi tornate qui.








Per quanto mi riguarda i due concetti importanti da esprimere in relazione sono uno mio ed uno di Giò:
- "Se riesci ad immedesimarti nel kiwi pienamente soddisfatto non potrai non convenire che:
1-Il filmato è bellissimo,
2- Il seguito del filmato è irrilevante. "
by Giò

- Il positivismo o negativismo con cui si guarda il finale è del tutto soggettivo poiché esso è aperto e dopo quella lacrima da "sono talmente felice che potrei anche morire" non è specificato cosa accada dopo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

cioè! neanche una mia massima è stata tenuta in considerazione u_u eppure 2 - 3 cose erano giuste anche dal mio punto di vista, è che vi siete fissati co sta storia del fine ultimo giustifica il mezzo. ora io la vedo diversamente, io la mia vita la sacrificherei solo ed esclusivamente per mio fratello, e non mi vergogno di dire che io non vivo di sogni e che sinceramente averne uno o meno non mi ha mai dato la forza di andare avanti o quant altro di simile. substantia :p si vive di pane :p