domenica 3 agosto 2008

echi di polvere

Sul tubo l'ho chiamato "riverberi terreni". Nome pomposo che stona col contenuto. Tuttavia anche il contenuto stona. Penso sia una linea di pensiero che in qualche logica strana trova senso.

Parentesi individuale degli sleeplesslullaby. Ci sono momenti in cui si suona col semplice fine di far fluire note e umore assieme. E' improvvisazione per i grandi; nel mio caso è strimpellare per il mio proprio piacere.

Farlo poi a contatto col pavimento arricchisce le sensazioni, implementa il flusso interiore.

Il video nasce, come altri hostati e in arrivo, come intento di condividere momenti di giorno e spezzoni di quotidiano col webmondo. Il pavimento e le pareti infatti sono quelli della stanza pisana. I capelli sono ancora, per ora, gli stessi.
Le note sono sparse, registrazioni in cerca di sonorità riutilizzabili. Il susseguirsi delle note è però sincero.



Fermarsi a sentire ciò che normalmente si è soliti calpestare. Mutare l'osservazione dell'attimo. Fondersi nel momento e lasciare che scampoli fluttuanti trovino armonia e si lascino suonare in onde che riverberano poi dalla fonte sonora lungo la terra fino a tornare a noi. Sensazione epidermica di rimando a immischiarsi ancora con sensazioni tattili, visive, sonore. Sensazioni. Immergersi e lasciarsi andare. Per un attimo appena esser parte del tutto.

Le note sanno colmare la solitudine.

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