giovedì 1 marzo 2007

il limite (Who Watches The Watchmen?)

Buon Marzo!!!

Oggi mi interrogo pubblicamente su un processo logico innescato in me soprattutto da due fumetti, sebbene sia riduttivo definirli solo tali. Parlo di Watchmen e della saga Batmaniana "the dark knight returns".

Anzitutto l'interrogativo di partenza è quello che appare nel titolo: Se esiste un organo di controllo, è giusto che ne esista un'altro a controllarne l'operato? E chi sarebbe giusto porre al di sopra della "giustizia"?
... Già qui mi perderei in digressioni infinite, tra fiducia e dubbi.
Il tutto sarebbe però risolvibile da un comodo e orridamente inutile ed inconcludente "se": se l'uomo fosse un entità incorruttibile...
Non è così. Si può quindi restare a perderci in un circolo vizioso di controllori controllati senza mai giungere ad un assoluto a cui rimettersi a giudizio.

Tuttavia si pone subito dopo un'altra e ben più interessante domanda: Esiste un limite invalicabile per chi lotta nel giusto??? Se una giustizia univoca esistesse (parlo di situazione singola, più possibile nella realtà), esiste comunque una soglia oltra cui da giustizieri si diventa carnefici??? Esiste una scala di "bene" per ottenere il quale aumenta la soglia del sacrificabile???

Secondo la nostra legge pare che una soglia esista: "la vita innanzitutto", così se ti stuprano la figlioletta neanche adolescente e ammazzi il colpevole reo confesso diventi un omicida...
Secondo il caro Bushy evidentemente anche: "la vita come elemento sacrificabile per più ampie conquiste", così si può bombardare migliaia di persone per sconfiggere pochi elementi malvagi(per chi si crede nel bene; la vicenda mi serve come esempio, oggi non mi sto schierando in una vicenda dove l'economia domina sull'ideologia)...
Medesima soglia adattabile alle esigenze, ma giustificazioni opposte.

Eppure... se andassimo ad estremizzare l'ipotesi della soglia, potremmo trovarci a giustificare e comprendere alcune ipotesi. Il senso del "giusto" è capace di modificare i nostri parametri di giudizio. Così cambia il valore di una vita a seconda della persona o della situazione.
Se fosse certo il raggiungimento della pace globale, le vite di un'intera nazione sarebbero un prezzo accettabile???
Si può essere violenti per combattere una violenza e rimanere nel giusto?


Un animale spazzino nella catena alimentare e parassita nei rapporti con il resto dei viventi come è l'uomo, può definirsi pronto e capace di vivere in pace???


Non ho risposte.
Forse le avrei, da idealista arretrato quale sono; penso però siano già abbastanza retorici gli interrogativi.

La sola che conosco risponde all'ultima solamente.

No.

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