mercoledì 2 luglio 2008

mal di piano

oscillare succube e placido ai tratti caleidoscopici dipinti dalla melodia.
Vittima trafitta con precisione chirurgica al cuore. Resto sempre così. Soave, commovente...
In questo anno il pianoforte è divenuto sempre più toccante per me. Efficace, a modo suo.

Poche note per arrivare già sotto pelle: formicolio intenso, brusio di atomi che diffonde tepore. Un andirivieni più marcato e già prende l'anima mia per mano la musica.
Un accordo basso di rinforzo ed è la fine: squarcio che s'apre; che si spalanca, spesso. Troppo spesso ormai. Esplode in me qualcosa di dilaniante. Ipocentro caldo, denso; eppur elettrico. Epicentro diffuso e fradicio; un temporale precettivo.
Il dramma personale di questa splendida suscettibilità sono le corde interiori più sensibili. E' la malinconia il fulcro su cui fa maggior leva lo strumento.
Così la vibrazione d'acqua tintinnante come il fervore d'una cascata è spesso ben altro: corrispondenza d'un qualcosa che smotta.Di un'anfora che non andava rotta.

La sensazione epidermica è ardua da sostenere. Quell'implosione risale, guidata dalla musica, e arriva al perimetro del corpo. Da lì pare voglia traboccare solo sotto forma di nubifragio. Percezione indefinibile di un corpo che vuol piangere per la sua intera estensione.

La riproduzione di onde armoniche prodotte altrove, in un altro giorno, s'espande in me poderosa.
Vengo guidato per colori, nuvole, vallate da farfalle o gabbiani; solo piume a volte. Purtroppo ad emergere sono anche le tinte d'oblio.

Mi ritrovo con note sublimi che estirpano e danno risalto al silenzio che è in me e attorno. Rimango con esso. Solo col silenzio della solitudine, immerso nell'ondeggiante incatenarsi, sempre più virtuoso, d'un oceano di note.

Il piano per me è dolcissimo veleno. Fiele dal gusto mieloso. Strugge e mi atterra, ma non so farne a meno. Forma d'autolesionismo che dopo questo trasudare uggia mi lascia comunque sorridente.
Come gabbiani che scivolano nel vento tempestoso a palpare con singole piume le correnti per vivere una stasi a gran velocità.
Ecco... forse in questo periodo il piano è per me un forte vento in cui librarmi.
La mia deve essere solo cinetosi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo che ieri sera con il gruppo abbiamo provato per la prima volta questo pezzo
http://www.youtube.com/watch?v=k7aWFFmbmNY

fra l'altro con grande soddisfazione, capisci che non posso essere molto sensibile al suono del pianoforte.

:D

ni ha detto...

quale gruppo?? (beninteso, suppongo il nuovo di cui so zero e porto zero quindi o mi maili e racconti oppure fai un post oppure dici qua ---- Ma xzio parla!!!---- ^_^)

capisco assai!

Anonimo ha detto...

Eeeeh, dalla morte dei Gruppospalla le ceneri degli stessi stanno suonando con altri due componenti (Miiiivaaaa). Luca è oscillantre e dubbioso ed è un peccato perché le cose escono. E come vedi ne escono di interessanti. Vedremo. Mi sto divertendo molto, sto anche imparando molto (Scacchino percussionista?), ma sulla sopravvivenza ci sono nubi di difficile decifraggio.

Anonimo ha detto...

Capisci che le note del pianoforte possono essere vietate in un'ottica TPC di ideologia dominante...ma Eve apprezza.

e.